Ha firmato, è il nuovo ct della nazionale. “Sono orgoglioso”

19 agosto 2014

“Per me la vittoria è sempre stata una dolce condanna, la sconfitta una morte apparente temporanea”. Tavecchio voleva un condottiero, e Antonio Conte sembra perfettamente a suo agio nella parte: “Mi piacciono le sfide ardue. Arrivo in un momento non semplice per l’Italia, ma sono convinto che possiamo risollevarci e tornare ai primi posti del Mondo. Abbiamo ottimi giocatori e se riusciremo a diventare una squadra, allora questo il tecnico penso possa essere colmato”. Da oggi l’ex allenatore della Juventus è ufficialmente il nuovo commissario tecnico della nazionale. Con il neo-presidente della Figc, ha firmato il contratto che lo legherà agli azzurri per due anni. Raccoglie l’eredità di Cesare Prandelli, dimessosi dopo la sconfitta con l’Uruguay che ha segnato l’eliminazione dell’Italia dai Mondiali brasiliani. La firma è arrivata in occasione della presentazione del nuovo tecnico azzurro presso l’Hotel Parco dei Principi di Roma. “Abbiamo fatto il matrimonio”, ha commentato Tavecchio di fronte a telecamere e taccuini, “ho dovuto insistere per convincerlo”.

“Non posso non dire di essere emozionato perché penso che oggi al mio posto ci vorrebbero essere tutti gli allenatori del mondo a rappresentare l’Italia che con il Brasile è tra le più importanti. Abbiamo quattro stelle e questo da solo giustifica la mia emozione”. Queste le prime parole di Conte. «Sono orgoglioso del fatto che il presidente abbia pensato a me, sono molto contento e colgo l’occasione per salutare Cesare Prandelli, ct per quattro anni che ha compiuto un ottimo lavoro. Anche a lui va un grandissimo in bocca al lupo per l’esperienza con il Galatasaray. Ringrazio anche Arrigo Sacchi – ha aggiunto – per il lavoro svolto per il nostro settore giovanile: quando vorrà le porte per lui saranno sempre aperte”. “La prima telefonata che feci al nuovo ct della Nazionale – ha raccontato Tavecchio – non è stata una telefonata finita con una espressione di assenso, abbiamo parlato più di mezz’ora e la questione era tutta in piedi, ma non si poteva non insistere per ingaggiare uno dei tecnici più importanti d’Europa. La seconda e la terza telefonata hanno portato a compimento la stretta di mano virtuale. La sfida non è solo per Conte, ma per tutti noi che in questo momento particolare ci stiamo occupando dello sport più importante d’Italia. Dire che l’asset più importante del calcio italiano sia la Nazionale è ovvio, non si poteva non scegliere un’eccellenza per dare la possibilità a questo asset di riemergere dopo la difficile trasferta sudamericana. Resto dell’avviso che ci vuole un condottiero, un comandante, bisognava dare il bastone del comando a un condottiero che possa sentire un brivido alla schiena quando si sente Inno di Mameli”.

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E a sentire le parole di Conte, che aveva già in mente altri piani per il futuro, le chiamate di Tavecchio sono state particolarmente convincenti. “Non pensavo di tornare in pista dopo 35 giorni, immaginavo quest’anno di aggiornarmi a livello tecnico-tattico, di imparare le lingue e aspettare magari a fine stagione la chiamata di un top club. Poi è arrivata la telefonata del presidente di un top top club, ho fatto le mie riflessioni e ho capito la voglia del presidente. Le sfide mi hanno sempre esaltato, se la prima telefonata è stata interlocutoria, nella seconda il presidente aveva capito di aver fatto breccia nel mio cuore”. Tavecchio ha ribadito il fatto che la “grande professionalità del mister non ha bisogno di essere assistita, abbiamo dato a Conte le chiavi in mano, e quando uno ha le chiavi in mano gestisce la macchina come vuole”. Quanto allo sponsor, il numero uno della Figc ha ammesso che «con la Puma avremo un rapporto preferenziale, è una risorsa per noi, ci ha assistito in questo discorso con la sua competenza, con il suo prodotto”. “Il mio ingaggio rientra nei parametri e devo dire che ho ceduto tutti i miei diritti d’immagine, cosa mai fatta in passato in precedenza – ha spiegato Conte -. Anche i miei emolumenti erano decisamente maggiori nel passato. Questo dimostra il grande lavoro della Federazione, e io ho fatto grandi passi avanti per accettare questo incarico”. (RS)

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