I vescovi contro Crocetta: “Deficit di programmazione”. Il governatore: “Non ci occupiamo delle diocesi”

20 febbraio 2014

E’scontro tra il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, e i vescovi siciliani. Un botta e risposta a distanza animato soprattutto dalle riforme che ancora la Sicilia attende da tempo per lo sviluppo e dalla spesa dei fondi europei che secondo la Conferenza episcopale siciliana “manca di un virtuoso e tempestivo utilizzo”. Un ‘virtuosismo’, sempre secondo i vescovi,  che “sembra essere una deprecabile costante delle politiche pubbliche regionali, circostanza ancor piu’ grave se si considera che con un bilancio interamente ingessato dalla spesa corrente, proprio i fondi comunitari restano (o meglio resterebbero) l’unica risorsa finanziaria significativa per promuovere la crescita dei nostri territori”. Una linea dura, quella della Chiesa, che non dà via di scampo a Crocetta. “A monte di questa incapacita’ – scrive ancora la Cesi – risiede certamente un deficit di programmazione e di prospettiva progettuale, frutto di una logica miope fatta di localismi e frammentazione, priva di ampio respiro e percio’ incapace di innescare mutamenti strutturali e di generare autentico e duraturo sviluppo”. Una dura e schietta critica all’azione di governo, contenuta nel documento finale della Sessione invernale della stessa Conferenza Episcopale Siciliana, che ha visto riuniti a Palermo i vescovi delle 18 diocesi dell’Isola. Un capitolo è dedicato anche alla pubblica amministrazione, a “una dirigenza pubblica continuamente delegittimata e resa precaria in funzione della fedelta’ politica, piu’ che spronata e responsabilizzata in ragione di un’effettiva professionalita’”. In sostanza, per l’Episcopato “la costante appare quella di una continua rincorsa alla gestione emergenziale del contingente, rispetto alla quale proprio l’ormai cronica carenza finanziaria della Regione dovrebbe suggerire ben altro slancio progettuale e capacita’ di analisi”. Puntuale la replica di Crocetta che va su tutte le furie. “Il governo non si sta occupando della riforma delle diocesi ma della riforma delle Province – tuona il governatore -. Rassicuro l’episcopato siciliano, che ringrazio per la sollecitazione fatta, che la riforma delle Province e la costituzione dei Liberi consorzi non determina alcun pericolo per i livelli occupazionali e per la stabilita’ dei lavoratori”. In merito alla spesa dei fondi comunitari, invece, Crocetta precisa: “Spero sia stato notato dall’Episcopato che dal 2013 per la prima volta la Regione ha superato tutti i target di spesa assegnati dalla commissione Ue e dal governo nazionale”.

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