Idlib, ribelli bruciano bus per evacuazione villaggi. Mogherini: Russia brutale in Siria

Idlib, ribelli bruciano bus per evacuazione villaggi. Mogherini: Russia brutale in Siria
18 dicembre 2016

I ribelli siriani hanno attaccato e bruciato diversi autobus inviati per evacuare i villaggi sciiti nella provincia di Idlib, in Siria, nell’ambito dell’ultimo accordo su Aleppo Est. Lo riferisce la Bbc sulla sua edizione online. I bus siriani erano entrati ad Aleppo Est, questa mattina, in vista di una ripresa delle operazioni di evacuazione di ribelli e civili dalla parte orientale della città, sospese da venerdì. “I bus hanno cominciato ad entrare nei quartieri di Zabdiyé, Salaheddin, al-Mashad e al-Ansari, ad Aleppo Est sotto la supervisione della Mezzaluna rossa e del Comitato internazionale della Croce Rossa per fare uscire coloro che sono rimasti, tra i terroristi e le loro famiglie”, ha indicato l’agenzia. Il regime siriano utilizza il termine “terroristi” per designare i gruppi ribelli.

RUSSIA Intanto,  l’inviato speciale del presidente russo Vladimir Putin per la Siria, Alexander Lavrentiev, ha parlato oggi con funzionari iraniani a Teheran della situazione ad Aleppo e di un coordinamento politico e militare tra la Russia e la Repubblica islamica. Durante la sua visita non annunciata, Lavrentiev ha precisato la posizione della Russia, alleata del regime di Bashar al Assad, sul “rafforzamento della cooperazione militare, la sicurezza e la politica in Siria”, ha spiegato l’agenzia Mehr. “La liberazione di Aleppo è il risultato dell’iniziativa congiunta di Iran, Russia, Siria e della resistenza” (Hezbollah), ha spiegato da parte sua Ali Shamkhani, segretario del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale iraniana e coordinatore delle azioni politiche, militari e di sicurezza tra l’Iran, la Siria e la Russia. “La liberazione di Aleppo ha messo in evidenza la politica dell’Occidente e dei suoi alleati regionali e il loro sostegno a gruppi terroristici”, ha aggiunto Shamkhani.

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MOGHERINI Per l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di Sicurezza, Federica Mogherini (foto), i governi europei “sono tutti d`accordo sul fatto che il comportamento della Russia, soprattutto ad Aleppo, è di una brutalità inaccettabile. Non vedo distinguo su questo”. “Così come siamo tutti d`accordo nel dire che con la Russia, sulla Siria e non solo, serve un canale politico aperto. Le conclusioni del Consiglio europeo includono un mandato per il mio lavoro sulla Siria, compresi anche contatti diretti e continui con tutti. Anche con Mosca”, ha aggiunto Lady Pesc. In sostanza, aiutare la Siria, secondo Mogherini, “in questo momento vuol dire anzitutto evitare di bombardarla”. “Siamo il principale donatore, dal punto di vista umanitario: quasi tutti gli aiuti che i siriani ricevono arrivano grazie all`Ue e all`Onu che li porta. Scuole per bambini, acqua, medicinali. Il nostro impegno diplomatico comincia da qui”, ha insistito.

NO IRAQ L`Europa, insomma, non è “dov’è la Russia”. “E sono molto fiera che non stia bombardando Aleppo”, ha commentato ancora l’Alto rappresentante Ue. “Per una scelta politica presa molti anni fa, l`Unione europea non è un attore militare sul palcoscenico siriano”. Eppure, “sarebbe riduttivo dire che il nostro è solo un soft power”, ha precisato ancora Mogherini. Perché l`Unione europea ha investito 9 miliardi dall`inizio della crisi per controbilanciare una situazione drammatica. E perché si sta preparando per il dopo. “Siamo gli unici che parlano con tutti”, ha assicurato, ricordando che l’Ue sta lavorando attraverso i suoi rapporti bilaterali “per evitare che la Siria diventi un buco nero, un nuovo Iraq o una nuova Libia”.

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