Il Ministro Giorgetti mette la firma: questo è il mio Bonus per i lavoratori | Basta una domandina all’Inps e sei a posto

Giancarlo Giorgetti- (video) - IlFogliettone.it

Giancarlo Giorgetti- (video) - IlFogliettone.it

Bonus contributivo Inps 2025, un incentivo per chi sceglie di lavorare di più, ecco come farselo assegnare.

Nel 2025 prosegue la misura introdotta per incoraggiare i lavoratori a posticipare la pensione, a fronte di un vantaggio economico diretto in busta paga. Chi matura i requisiti per la pensione anticipata – tramite Quota 103 o secondo le regole della riforma Fornero – può decidere di rimanere al lavoro ancora per qualche anno e accedere a un bonus contributivo. La misura prevede che la quota di contributi normalmente versata all’Inps venga trattenuta dal lavoratore stesso, aumentando lo stipendio netto mensile.

L’incentivo riguarda tutti coloro che maturano i requisiti per la pensione anticipata entro il 31 dicembre 2025. Parliamo, in particolare, di due percorsi: la Quota 103 e la pensione anticipata classica. Nel primo caso, servono almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi, mentre nel secondo sono richiesti 42 anni e dieci mesi di contribuzione per gli uomini, un anno in meno per le donne, con un’attesa di tre mesi prima dell’effettivo pensionamento. Chi si trova in questa fascia può scegliere di non usufruire subito del diritto alla pensione, rinviando l’uscita dal mondo del lavoro.

Il meccanismo alla base del bonus è semplice: il lavoratore che aderisce non versa più la propria parte di contributi previdenziali, pari a circa il 9,19% dello stipendio lordo. Questa somma, altrimenti destinata all’ente previdenziale, viene invece aggiunta direttamente allo stipendio e, dettaglio importante, non è soggetta a tassazione. Il datore di lavoro, invece, continua a versare la propria quota, garantendo la copertura minima del sistema pensionistico.

Questo beneficio porta a un aumento netto dello stipendio mensile, una differenza percepibile già dalla prima busta paga utile. Tuttavia, come spiegato anche dall’Inps, la scelta di non versare più contributi ha un impatto sull’importo della pensione futura. La riduzione non è drastica, ma è bene che ogni lavoratore valuti attentamente la propria situazione contributiva e previdenziale prima di prendere una decisione definitiva.

Chi non può accedere all’incentivo

L’incentivo non è aperto a tutti. Ne restano fuori i lavoratori che hanno già iniziato a percepire la pensione – a eccezione di chi riceve l’assegno di invalidità – oppure chi ha già raggiunto i 67 anni, età prevista per la pensione di vecchiaia. Si tratta, quindi, di una misura destinata esclusivamente a chi si trova nella cosiddetta “zona grigia” tra il diritto acquisito alla pensione anticipata e la decisione di continuare a lavorare.

Il bonus resta valido fino a quando il lavoratore mantiene i requisiti. Viene sospeso solo nel momento in cui si riceve la prima mensilità di pensione, si raggiunge l’età per la pensione di vecchiaia, oppure si decide di rinunciare volontariamente alla misura. Finché nessuna di queste condizioni si verifica, l’aumento in busta paga resta attivo.

Bonus lavoratori - (pexels) - IlFogliettone.it
Bonus lavoratori – (pexels) – IlFogliettone.it

Come fare domanda all’Inps

Per richiedere il bonus, è necessario presentare domanda all’Inps. Il percorso è semplice e può avvenire online – tramite Spid o Carta d’identità elettronica – oppure affidandosi ai patronati riconosciuti o al contact center dell’Istituto. Una volta ricevuta la richiesta, l’Inps avvierà le verifiche e darà una risposta entro trenta giorni, eventualmente richiedendo documentazione integrativa.

Il bonus contributivo rappresenta un’opportunità interessante per chi vuole proseguire l’attività lavorativa oltre i limiti previsti, ottenendo nel frattempo un vantaggio economico concreto. Tuttavia, è fondamentale valutarne attentamente le conseguenze sul lungo termine, poiché l’importo della pensione sarà proporzionalmente inferiore rispetto a quanto maturabile con una contribuzione piena. Una decisione che richiede consapevolezza, supportata da un’attenta analisi della propria posizione previdenziale.