Il parlamento chiude, c’è Renzi. E i lavoratori continuano ad attendere gli stipendi

14 maggio 2014

I lavori del parlamento siciliano proseguono sempre più a passo di lumaca. Lunghe pause, pochi risultati. Tra feste, rinvii, manifestazioni e la cosa principale, la scarsa volontà dei deputati di Sala d’Ercole a lavorare, siamo alla vigilia dell’estate e di grandi riforme, di grandi, risultati per dare una svolta all’economia siciliana non c’è traccia. Non c’è traccia di una finanziaria bis prevista per luglio, non è stata varata la cosiddetta manovrina dal 136 milioni che servirà principalmente per pagare stipendi. E’ oggi? Non s’è lavorato, perché a tenere banco c’è la manifestazione a Palermo del segretario del Pd, Matteo Renzi, cosa a quanto pare, più importante di dare gli stipendi ai lavoratori.  “Oggi pomeriggio, così come aveva fatto questa mattina, il Governo non si è presentato in Aula per discutere la manovra finanziaria a favore di migliaia di lavoratori siciliani che attendono da mesi di poter percepire lo stipendio”, chiosa il deputato Ncd Vincenzo Vinciullo. Se ne parlerà domani. Se ne parlerà.
Secondo Vinciullo, “l’idea che si comincia a diffondere è che il Governo voglia approvare il provvedimento qualche ora prima delle elezioni per poter così coinvolgere emotivamente gli elettori”. Domani l’atmosfera in Aula non sarà certo serena. I primi segnali li dà lo stesso esponente del partito di Alfano. E’ chiaro – evidenzia – la riscrittura della manovra comporta il ritorno in Commissione Bilancio della stessa manovra e, con il ritorno in Commissione, anche l’assoluto rispetto dei tempi previsti dal regolamento interno dell’Aula”.

“Apprendiamo con sollievo che la sola presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi a Palermo ha di colpo eliminato ogni problema economico e sociale della nostra collettivita’ e politico della maggioranza cha regge il governo Crocetta”. Lo affermano in una nota i deputati regionali Toto Cordaro e Santi Formica. “Abbiamo atteso invano dalle ore 12 di stamane – spiegano – l’inizio della seduta che avrebbe dovuto portare all’ordine del giorno l’approvazione della manovrina, che rimane in attesa da mesi, come da mesi le tante categorie di lavoratori, forestali, precari, dei consorzi di bonifica, rimangono in attesa di uno stipendio”. Per i due esponenti dell’opposizione “non c’e’ peggior sordo di chi non vuol sentire ed infatti del tutto inopinatamente e senza alcun preavviso ai Capigruppo, l’Aula e’ stata in un primo tempo rinviata alle 15.30 poi annullata e rinviata a domani, nonostante la presenza del Premier fosse prevista per le 18.30”. “Ci chiediamo – concludono – se abbia ancora senso mantenere un atteggiamento di responsabilita’ rispetto alla ennesima prova di totale disinteresse e irresponsabilita’ da parte del governo regionale e della maggioranza. O forse e’ piu’ importante apparire innanzi a Renzi e conquistare un posto in prima fila!”.

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“L’effetto Renzi c’è, ma solo sulla pelle dei siciliani. L’arrivo del presidente del Consiglio un risultato l’ha ottenuto: paralizzare i lavori dell’Ars in un momento tragico per la Sicilia, con intere categorie che aspettano gli stipendi e le campagne irrigue ferme al palo”. I deputati del Movimento 5 stelle all’Ars commentano con rabbia lo stop improvviso ai lavori d’Aula, per la visita elettorale del leader del Pd.
“Definire vergognoso il comportamento del Pd – affermano i deputati – è riduttivo. E l’assurdo è che il presidente dell’Assemblea abbia avallato tutto ciò, con la scusa di un incontro tra Renzi e la giunta in Prefettura. Il senso di responsabilità cui ci si appella ipocritamente in Aula dov’è finito? Quel senso di responsabilità che noi del Movimento 5 Stelle abbiamo dimostrato ampiamente in ogni frangente e anche in occasione dell’arrivo di Grillo, quando, non solo non ci siamo sognati nemmeno di chiedere la sospensione dell’Aula, ma abbiamo partecipato pure ai lavori della commissione Bilancio fino ad oltre le 22”.

 

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