L’Europa si sveglia: “Accogliere sarà obbligatorio”. Ma si rischia aumento degli sbarchi

L’Europa si sveglia: “Accogliere sarà obbligatorio”. Ma si rischia aumento degli sbarchi
9 maggio 2015

La Commissione europea approverà mercoledì prossimo la nuova strategia Ue sulle migrazioni. L’obiettivo del documento, secondo quanto riferiscono fonti comunitarie, è quello di affiancare alle misure per affrontare l’emergenza anche alcune iniziative legislative vincolanti di più ampio respiro, con un approccio strutturale alla questione. Si tratta, secondo le indiscrezioni sulla strategia, ancora in corso di elaborazione, di un cambiamento radicale rispetto al passato. Come dire, Ue cambia rotta sugli immigrati. La nuova politica migratoria dell’Unione prevede infatti per la prima volta una serie di operazioni per affrontare l’emergenza, e in particolare un meccanismo per aumentare in modo significativo la solidarietà fra paesi, anche sull’accoglienza e le richieste di asilo. Quanto alle misure strutturali, dovranno tenere conto del fatto che l’aumento dei mezzi deciso per affrontare l’emergenza comportera’ necessariamente un aumento esponenziale degli arrivi in Italia e negli altri paesi del Mediterraneo.

La Commissione pare determinata a sostenere l’Italia e gli altri paesi sottoposti a questa accresciuta pressione migratoria. La nuova strategia verrà presentata due giorni dopo la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in cui il capo della diplomazia Ue Federica Mogherini presenterà la situazione e la sua proposta per un’azione di contrasto ai trafficanti di esseri umani. Il documento dell’alto rappresentante, che lo ha messo a punto su mandato che i capi di Stato e di governo dei Ventotto le hanno dato in occasione del vertice straordinario dello scorso 23 aprile, sarà poi discussa dai ministri degli Esteri nella riunione della settimana successiva, il 18 maggio. Intanto, l’ambasciatore libico alle Nazioni Unite ha seccamente respinto qualsiasi ipotesi europea contro il trafficanti di esseri umani che preveda di colpire i barconi anche sul suolo libico. “Non siamo stati nemmeno consultati”, ha detto Ibrahim Dabbashi, rappresentante del governo di Tobruk in un’intervista alla Ap, aggiungendo che il miglior modo per risolvere l’emergenza sbarchi è di armare il suo governo, l’unico riconosciuto a livello internazionale

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