In 5 mesi chiudono 1433 negozi. Rivedere orari

7 luglio 2014

Secondo l’elaborazione dell’Osservatorio Confesercenti su dati Unioncamere il saldo aperture/chiusure di imprese nel commercio al dettaglio nei primi 5 mesi del 2014 in Sicilia è di – 1.433. Il dato emerge da un’indagine condotta da Confesercenti sull’effetto della liberalizzazione delle aperture nel commercio, introdotta due anni fa dal Salva-Italia del Governo Monti con lo scopo di rilanciare consumi e occupazione. I previsti effetti benefici non sono pervenuti ed il settore ha perso tra il 2012 e il 2013 oltre 100mila posti di lavoro, registrando allo stesso tempo 28,5 miliardi di minori consumi di beni da parte delle famiglie italiane.

“La liberalizzazione – sottolinea il presidente di Confesercenti Sicilia Vittorio Messina – avrebbe dovuto stimolare la concorrenza, favorire nuova occupazione e rilanciare consumi attraverso l’incremento delle occasioni di acquisto per le famiglie italiane. Invece, come ha rilevato Mauro Bussoni, Segretario Generale di Confesercenti, l’intervento non ha raggiunto alcuno dei tre obiettivi: nel biennio in cui è stato in vigore la spesa delle famiglie è crollata come non mai nella storia della Repubblica italiana, mentre i posti di lavoro offerti dal settore, sotto forma di occupazione dipendente ed indipendente, sono diminuiti drammaticamente”. “Ha ragione Bussoni – conclude Messina – quando dice che bisogna subito fare un passo indietro tornando alla regolamentazione degli orari dei negozi perché è una scelta necessaria, che garantisce un’equa concorrenza fra le diverse forme distributive”.

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