In Italia 300.000 ricoveri l’anno per traumi da sport

In Italia 300.000 ricoveri l’anno per traumi da sport
23 novembre 2014

È giovane, maschio e lo sport che pratica è il calcetto, giocato per lo più su terreno sintetico. È l`identikit dell`infortunato-tipo, vale a dire uno dei 300.000 italiani che ogni anno finisce al Pronto Soccorso per un trauma da sport e con una lesione ai legamenti del ginocchio o della caviglia. Quello degli infortuni sportivi è un ambito finora poco indagato, ma a far luce su questo fenomeno è uno studio della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) che, elaborando i dati di alcune Asl, ospedali e quelli dei numerosi ortopedici sparsi nel Bel Paese delinea anche uno scenario nuovo: la pratica sportiva non è più un tabù per gli over 50, che sempre di più vi si dedicano e, di conseguenza, rientrano nelle casistiche degli infortuni.

Senza dubbio gli uomini pagano un contributo (85%) ben più importante rispetto alle donne (15%) a questa ‘voglia di sport’. “Si fanno male più i maschi – sottolinea il professor Andrea Campi (SIOT) – poiché praticano di più gli sport di contatto”. Tra le discipline, quella che più di tutte provoca traumi (soprattutto rottura del crociato anteriore del ginocchio e distorsioni alla caviglia) è il calcio, in particolare il calcetto (calcio a 5) o il calciotto (calcio a 8). “Questo sport – spiega ancora Campi – è caratterizzato da un ritmo più veloce rispetto al calcio normale e di repentini scatti e torsioni e favorisce i contatti tra i giocatori. L`80% dei traumi negli sportivi adulti (età compresa tra 25 e 50 anni) avviene oltre che nel calcio, nella pallavolo e nel basket mentre negli sportivi “anziani” sono dovute nel 65% dei casi a cadute che comportano traumi agli arti inferiori”.

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L`aspetto positivo è che i traumi da sport, nella maggioranza dei casi, non sono gravi. Su 300.000 infortuni, solo 15.000 necessitano di ricovero. E, affidandosi alle valutazioni dei Pronto Soccorso si stima che un 70% finisca in codice bianco, per il 27% sono codici verdi e solo per il restante 3% sono codici gialli o rossi, ovvero casi gravi. Secondo i dati Istat, sono 17 milioni gli italiani che praticano uno o più sport, (a fronte degli oltre 23 milioni di sedentari) è stato poi calcolato che gli sportivi tra i 55 e i 59 sono passati dal 12,6% del 1995 a poco più del 21% del 2014 e gli oltre 75enni sono praticamente raddoppiati dall`1,3% al 3%).

Tendinopatie, mal di schiena, traumi agli arti inferiori sono sempre più comuni anche tra i ragazzi che praticano sport amatoriale e soprattutto tra gli over 40 e gli anziani che vogliono tenersi in forma. Con l`avanzare dell`età, infatti, l`apparato muscolo-scheletrico diventa sempre più fragile e quindi lo sport è una buona abitudine ma può diventare pericoloso. Basta pensare che le tendinopatie, tipiche di chi non svolge una buona ed accurata preparazione fisica, rappresentano il 30-50% di tutte le patologie causate da attività sportive.

Pur raccomandato da tutti i medici, tuttavia, lo sport dopo i 40 anni può comportare rischi per la salute dell`apparato muscolo-scheletrico che possono essere evitati. Definite anche “cumulative trauma disorders”, le lesioni sono caratterizzate da infiammazione, dolore e malfunzionamento di articolazioni, legamenti, tendini, ossa e muscoli coinvolti dalla ripetitività di gesti responsabili di microtraumi continui. Il picco di incidenza si riscontra proprio tra i 30 e 50 anni per lo più tra coloro che praticano sport di resistenza come corsa, calcio, nuoto, ciclismo, ma anche tennis e golf.

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