In Italia evasi fra i 91 e 180 miliardi di euro ogni anno, 47 solo di Iva

In Italia evasi fra i 91 e 180 miliardi di euro ogni anno, 47 solo di Iva
27 gennaio 2016

L’evasione italiana varia dai 91 ai 180 miliardi di euro ogni anno, di cui 47 solo di Iva: un record mondiale poco invidiabile, che si può spiegare con l’alto numero di contribuenti che autocertificano il proprio reddito. Il gap Iva italiano è pari al 33,6%, tra i grandi Paesi europei segue la Spagna (16%), la Germania (11%), l’Inghilterra (10%) e la Francia (9%). Secondo quanto riferisce la Cgil, confrontando i redditi dichiarati con quelli rilevati da Banca d’Italia, emerge che i maggiori evasori sono i “rentiers”, coloro che vivono di rendita (83%) e gli autonomi (56%). Il tasso di evasione per dipendenti e pensionati è invece prossimo allo zero. A sostenerlo è la Cgil, che oggi ha presentato le sue proposte contro l’evasione e l’elusione fiscale. “Una vera e grande lotta all’evasione fiscale per l’equità, l’efficienza e lo sviluppo del Paese”, ha detto il segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi. “Recuperare le risorse evase – spiega – renderebbe più giusta la nostra società e contribuirebbe a rilanciare l’economia, che ancora purtroppo stenta a ripartire, favorendo così la capacità di fare investimenti pubblici e privati. I miliardi di euro evasi – prosegue – non ingrossano né i consumi, né gli investimenti, ma vengono accumulati prevalentemente in ricchezze private”.

E’ necessaria, sottolinea Barbi, “una riduzione strutturale della ricchezza evasa, più che il recupero di una imposta ormai non pagata”. Per questo la Cgil propone una serie di azioni volte alla “trasparenza della formazione del reddito” e alla “repressione” delle irregolarità, attraverso: la tracciabilità, la rapidità e la semplicità delle informazioni sui movimenti di beni, servizi e denaro, e lo sviluppo tecnologico. Tutto ciò non può prescindere da una forte volontà politica. Tra le proposte avanzate dal sindacato di corso d’Italia l’introduzione dell’obbligo di trasmissione delle fatture all’Agenzia delle entrate attraverso una app certificata; estendere il reverse charge; l’abbassamento della soglia di contante a 500 euro; la trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri per i commercianti. Per reprimere evasione ed elusione la Cgil propone una verifica immediata se, nei cinque anni seguenti ad un accertamento fiscale, il reddito denunciato risulti inferiore a quello accertato, e nel caso di evasione rilevata l’obbligo di assistenza da parte dell’Agenzia delle entrate nelle successive dichiarazioni; il ripristino del raddoppio dei termini; l’innalzamento delle sanzioni in caso di acquiescenza; l’estensione degli accordi internazionali, la lotta ai paradisi fiscali, l’accelerazione del processo di unione fiscale Ue.

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