In Liguria vince il centrodestra, Bucci è il nuovo governatore

In Liguria vince il centrodestra, Bucci è il nuovo governatore
Marco Bucci
28 ottobre 2024

La Liguria ha un nuovo governatore: Marco Bucci. Con uno scarto di poche migliaia di voti e un’affluenza di circa un milione e quattrocentomila elettori, Bucci ha ottenuto una vittoria sofferta ma decisiva, battendo il rivale Andrea Orlando al termine di una competizione elettorale particolarmente tesa.

“Mi chiamate presidente? Io voglio essere chiamato il sindaco della Liguria. Scrivetelo – ha detto il nuovo governatore della Liguria Bucci -. Vuol dire mantenere il nostro stile di sindaci, quindi il nostro parlare con i cittadini, il nostro stare sul territorio. È un rapporto con i cittadini che voglio conservare. Il nostro compito è servire i cittadini e non farsi servire”.

La regione si è mostrata politicamente divisa, con una netta polarizzazione tra le aree: il centrosinistra ha ottenuto ampi consensi nel centro e nel levante, specialmente a Genova e nello Spezzino, mentre il ponente ligure, in particolare il Savonese e l’Imperiese, ha visto una netta affermazione del centrodestra. Questa ripartizione territoriale riflette le profonde differenze politiche della regione, che Bucci, sostenuto dall’intera coalizione di centrodestra, ha saputo interpretare efficacemente.

Subito dopo la chiusura dello spoglio, Andrea Orlando ha chiamato Bucci per riconoscere sportivamente la sconfitta e congratularsi per la vittoria. La competizione, particolarmente serrata, ha evidenziato come la Liguria rappresenti una regione chiave per l’equilibrio politico nazionale. Questo risultato è stato celebrato da tutto il centrodestra, a partire dalla premier e leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che sui social ha elogiato l’unità della coalizione e la capacità di intercettare le esigenze dei cittadini. “Congratulazioni a Marco Bucci per la vittoria alle elezioni regionali in Liguria! Ancora una volta, il centrodestra unito ha saputo rispondere alle aspettative dei cittadini, che confermano la loro fiducia nelle nostre politiche e nella concretezza dei nostri progetti”, ha scritto Meloni.

La premier ha sottolineato come la Liguria, sotto la guida di Bucci, possa ora contare su un amministratore “capace e determinato”, pronto a lavorare per tutti i cittadini liguri. “Avanti, insieme, con la stessa dedizione che guida la nostra azione in tutta Italia”, ha aggiunto Meloni, lanciando un messaggio di continuità. Anche il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, si è congratulato con Bucci, parlando di una “vittoria del buon governo” e auspicando un futuro di stabilità e progresso per la Liguria. Claudio Scajola, figura chiave per il centrodestra nell’Imperiese e forte sostenitore della candidatura di Bucci, ha espresso la sua soddisfazione per il risultato: “Bucci ha vinto – esulta Scajola -. Sarà un grande presidente della Liguria. Dal ponente, che ha dato un grande contributo, gli giungano migliori auguri di buon lavoro”.

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I risultati e i partiti

Uno dei dati più rilevanti di queste elezioni è il successo del Partito Democratico, che ha superato il 28% dei consensi, un risultato che lo pone come prima forza politica della regione. Questo exploit del PD è stato superiore a quello di molti dei suoi alleati nel centrosinistra, mettendo in evidenza una tendenza di crescita per il partito nella regione. Al secondo posto tra i partiti si colloca Fratelli d’Italia con il 14,8%, segno di una tenuta significativa per il partito di Meloni, seguito dalla lista civica che ha sostenuto Bucci con un 9,4%.

La Lega si attesta all’8,5%, Forza Italia al 7,9%, Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) al 6,2%, e Orgoglio Liguria al 5,7%. La lista “Orlando presidente” ha raggiunto il 5,4%, mentre il Movimento 5 Stelle ha subito una notevole flessione, raccogliendo solo il 4,6% dei voti, una percentuale decisamente inferiore rispetto ai risultati delle scorse europee e politiche. Questo risultato rappresenta una disfatta per il M5S, in forte calo anche rispetto al 10,2% ottenuto nelle europee e al 12,7% delle politiche del 2022.

“Non ci nascondiamo dietro un dito: un risultato deludente, al di sotto delle aspettative – ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte -. Una responsabilità che ci conferma l`assoluta necessità di rifondare il Movimento ripartendo dalle attività di radicamento sui territori – che abbiamo intrapreso ma non si rivelano ancora sufficienti”.

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Il ruolo di Toti e il calo del M5S

L’elezione di Bucci segna un cambio di guardia alla guida della regione rispetto alle precedenti elezioni, quando Giovanni Toti venne riconfermato governatore con un consenso ampio. All’epoca, Toti riuscì a conquistare il 56,13% dei voti, superando nettamente il suo rivale del centrosinistra, Ferruccio Sansa, che si fermò al 38,90%. Tuttavia, Toti, che si è dimesso dal ruolo a causa di problemi giudiziari, è rimasto una figura di spicco nelle elezioni di quest’anno, supportando Bucci con la creazione di una chiave civica ritenuta da Scajola essenziale per raccogliere consensi trasversali.

Nel fronte del centrosinistra, oltre alla crescita del Partito Democratico, emerge con forza il declino del Movimento 5 Stelle, vittima di forti tensioni interne e polemiche che hanno visto protagonisti Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Le controversie interne al M5S sembrano aver compromesso la solidità del partito, che ha perso molti consensi rispetto alle scorse elezioni. Italia Viva, inoltre, si è schierata apertamente con il centrodestra a livello locale, sostenendo Bucci nelle elezioni comunali di Genova e provocando una spaccatura con il M5S. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha interpretato i risultati come una sconfitta per Conte e “chi mette veti”, sottolineando la crisi del M5S e la difficoltà di tenere unito il fronte del centrosinistra.

La Liguria verso il futuro

Con Marco Bucci alla guida, il centrodestra punta a proseguire una politica di sviluppo regionale orientata alla crescita e alla sicurezza. La regione, divisa in modo netto tra centrodestra e centrosinistra, dovrà ora affrontare le sfide dell’economia, dell’ambiente e delle infrastrutture, con un occhio di riguardo alle esigenze di Genova, centro nevralgico della regione, e del ponente, che ha giocato un ruolo chiave nella vittoria elettorale. La vittoria di Bucci, seppur sofferta, rappresenta un segnale di continuità per il centrodestra, che da quasi un decennio mantiene il controllo della regione.

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L’obiettivo di Bucci sarà ora quello di dimostrare di essere un governatore in grado di unire le diverse anime della Liguria, in un contesto di profonde divisioni politiche e con un centrosinistra che, nonostante la sconfitta, ha comunque mostrato una notevole capacità di mobilitazione. Con un governo regionale orientato verso la continuità e la coesione, Bucci dovrà rispondere alle aspettative di tutta la popolazione, cercando di colmare le divisioni e portare avanti un programma di sviluppo concreto e inclusivo per il futuro della Liguria.

Festa per Bucci a Genova

Applausi e cori a Genova per il nuovo presidente della Regione Liguria Marco Bucci che, al termine della conferenza stampa convocata nel suo comitato elettorale subito dopo l’ufficialità della vittoria, ha raggiunto a piedi la centralissima piazza De Ferrari, accompagnato da circa 150 simpatizzanti festanti. Presenti anche il viceministro delle Infrastrutture e segretario ligure della Lega, Matteo Rixi, il deputato e coordinatore ligure di Fdi Matteo Rosso, il coordinatore genovese di Forza Italia Mario Mascia e la deputata di Noi Moderati Ilaria Cavo.

Il sindaco di Genova e neo governatore della Liguria, all’arrivo in piazza De Ferrari, ha voluto simbolicamente toccare il portone della sede della Regione tra gli incitamenti e le bandiere dei militanti dei partiti di centrodestra. Una festa un po’ in tono dimesso e meno partecipata rispetto a quella andata in scena dopo la vittoria alle ultime elezioni comunali ma anche rispetto a quella organizzata per celebrare il secondo mandato di Giovanni Toti alla guida della Regione, interrotto dal terremoto giudiziario che ha portato la Liguria ad elezioni anticipate.

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