In Senato l’informativa della Santanché, solidarietà dei ministri in chat

In Senato l’informativa della Santanché, solidarietà dei ministri in chat
Daniela Santanché
6 luglio 2023

In Senato l’informativa della ministra del Turismo dopo l’inchiesta di Report che ha coinvolto le sue aziende. “Una campagna di vero e proprio odio” e la volontà di difendere “il mio onore e anche quello di mio figlio, trascinato senza motivo in questa polemica”, in sintesi, lo spirito della strategia difensiva di Daniela Santanchè. “Affermo sul mio onore che non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia e che anzi per escluderlo ho chiesto ai miei avvocati di verificare che non ci fossero dubbi”, ha sottolineato l’esponente del governo Meloni, evidenziando che “a fronte della richiesta di alcuni gruppi di opposizione e dico alcuni e non tutti, ho subito dato la disponibilità a riferire cosa che qualcuno considera ha anche considerato eccessiva”.

 

“Contro di me strumentalizzazione”

 

“Contro di me è in atto una strumentalizzazione politica. Sono qui per difendere il mio onore e quello di mio figlio. Sono qui per il rispetto che deve a questo luogo e ai cittadini che rappresentiamo”, ha detto Santanchè. Dalla stampa arrivano “pratiche sporche e schifose”. “Ringrazio per la solidarietà i ministri e la presidente del consiglio. Ho preferito non fare pesare al governo le conseguenze di una campagna di vero e proprio odio nei miei confronti”. Ha voluto precisare che “faccio impresa da quando ho 25 anni, sono partita da Cuneo con la forza del lavoro contando solo su me stessa, ho raccolta importanti successi imprenditoriali, sono fiera di aver dato lavoro a tante persone. Ho investito nella pubblicità nell’intrattenimento e poi nell’editoria. Ho potuto scrivere pagine di successo”, ha proseguito Santanchè. “Non mi sono mai appropriata di nulla che non mi appartiene, non ho mai abusato delle mie posizioni apicali delle aziende, sfido chiunque a dimostrare il contrario”.

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Le società

 

“Ho fatto ricorso a strumenti messi a disposizione di tutte le imprese dalle leggi ancora vigenti. Il mio progetto di ristrutturazione è molto più virtuoso di quello di altre aziende nelle stesse condizioni. Essere un imprenditore e anche un politico non significa che gli sia proibito fare ricorso alle leggi vigenti, non ho avuto favoritismi ma nemmeno ci deve essere un’indebita penalizzazione ad personam”, ha detto ancora Santanchè”. Entrando nel merito delle società, “da Ki group srl ho incassato 27mila euro lordi in tre anni, una media di 9mila euro l’anno per gli anni precedenti, tra 2014 e 2018 in cui la società ha fatto margini operativi positivi, ho percepito dalla capogruppo un valore lordo annuo di circa 100mila euro”, ha aggiunto Santanchè sottolineando che non si tratta dei “compensi stratosferici” di cui si è parlato. 

“Non ho mai avuto nessun controllo nel settore dell’alimentare biologico come molti media hanno raccontato”, ha proseguito la ministra. “Nel 2010 il gruppo del settore biologico (di cui si parla ndr) è stato preso non da me ma dal padre di mio figlio con cui non avevo più alcun legame e comunque con il suo intervento i lavoratori hanno avuto 12 mesi di retribuzione”. “Per questa complessa operazione di risanamento” delle 4 società Visibilia “ho messo a disposizione il mio patrimonio, per tutto ciò mi sarei quasi aspettata un plauso e sfido chiunque a indicarmi un numero cospicuo di persone che impegnano tutto il patrimonio per salvare le aziende”. “Cosa resta alla fine: note di colore sul mio abbigliamento, per le case, per le mie amicizie, per i nomignoli che mi sono stati dati. Mi hanno anche accusato erroneamente di aver preso delle multe in sosta vietata quando le multe erano dell’arma dei carabinieri a cui avevo dato in comodato una mia auto per rinunciare ad una di scorta. Io non ho nessuna multa da pagare” ha concluso Santanchè.

 

La chat dei ministri

 

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L’aula del Senato ha ascoltato con grande attenzione e compostezza l’informativa della ministra Daniela Santanchè, durata quasi 40 minuti, e conclusasi con un breve applauso partito dai banchi della maggioranza e del governo. Due gli altri brevi applausi della maggioranza alla ministra durante il suo intervento. La prima volta quando ha invitato tutti a “reagire” all’attacco dei giornali “che potrebbe colpire qualsiasi cittadino”. La seconda quando ha affermato che a colpirla sono persone che frequentano i suoi locali di intrattenimento. Dai banchi delle opposizioni due volte si è levato un brusio prolungato, quando ha attaccato il quotidiano Domani per l’odierno articolo in cui si afferma che è indagata. Nella chat dei ministri Daniela Santanchè ha ricevuto oggi molti messaggi di solidarietà da parte dei colleghi.

La maggior parte di loro ha assistito in Senato alle comunicazioni della ministra (su questo era arrivata una “calda” sollecitazione a partecipare da Palazzo Chigi) per dimostrare la compattezza dell`esecutivo. Assente giustificata Giorgia Meloni, che stava rientrando da Varsavia. La premier non ha quindi seguito la diretta dell`intervento, ma ha letto con attenzione i resoconti e per ora ha deciso di non commentare, né direttamente né off. La questione del resto è ancora aperta, sia dal punto di vista politico (con la mozione di sfiducia presentata dal M5s) sia – soprattutto – giudiziario. La notizia, pubblicata da `Il Domani` di un possibile avviso di garanzia già emesso (che Santanché ha detto di non aver ricevuto) desta preoccupazione. Se venisse confermata ufficialmente, magari anche con una disclosure degli atti, fa notare un esponente di governo, la difesa della ministra portata avanti fin qui da Giorgia Meloni potrebbe non essere più sostenibile per l`esecutivo: “Vediamo cosa succede, non possiamo far altro che attendere”. Dal canto suo, il capogruppo del Movimento cinque stelle al Senato Stefano Patuanelli, al termine del suo intervento in Aula, ha annunciato che “abbiamo presentato una mozione di sfiducia nei suoi confronti”.

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Santanchè apprende da stampa iscrizione registro indagati

 

Intanto, arriva una nota dell`ufficio stampa della Santanchè. “Il Ministro Daniela Garnero Santanchè apprende, da comunicati stampa diffusi in data odierna che farebbero riferimento ad informazioni ricevute da fonti interne dalla Procura della Repubblica di Milano, che risulterebbe iscritta nel registro degli indagati (sebbene ciò non risultasse dal certificato a suo tempo estratto nel mese di dicembre 2022). Dai comunicati risulterebbe che tale informazione sarebbe stata resa disponibile ai mezzi di informazione, a seguito della de-secretazione del relativo fascicolo, de-secretazione avvenuta trascorso il periodo di legge di tre mesi dall`inizio delle indagini. In altre parole, la de-secretazione sarebbe stata disposta intorno al mese di gennaio/febbraio 2023, mentre la stessa notizia – mai ricevuta dall`interessata – sarebbe stata fornita ai mezzi di informazione, in concomitanza proprio con l`audizione resa oggi in Senato dal Ministro”.

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