Inaugurazione Biden, a Washington si parla ormai di “terrorismo domestico”

Inaugurazione Biden, a Washington si parla ormai di “terrorismo domestico”
Joe Biden e Kamala Harris
9 gennaio 2021

E’ un’enorme sfida alla sicurezza quella che sta affrontando il governo degli Stati Uniti mentre si avvia verso la prossima inaugurazione di Joe Biden, dopo l’incredibile assalto al Campidoglio da parte dei fan di Donald Trump mercoledì scorso che ha lasciato l’America interdetta. Come per qualsiasi inaugurazione nei tempi moderni, il giuramento di Biden il 20 gennaio è stato dichiarato un “evento speciale per la sicurezza nazionale”. Ciò gli conferisce il massimo livello di sicurezza, con le agenzie federali guidate dai servizi segreti e dall’Fbi in prima linea. E sulla scia dell’attacco al Campidoglio, quel livello di sicurezza già elevato è stato aumentato in modo significativo. Oltre al presidente e alla vice presidente, saranno presenti tre ex presidenti, i nove membri della Corte suprema degli Stati Uniti e la maggior parte dei membri del Congresso, tutti tenuti a partecipare all’inaugurazione.

“Dovranno esserci revisioni importanti di ciò che è accaduto e modifiche in termini di rafforzamento della sicurezza”, ha dichiarato Amy Klobuchar, il senatore democratico che siede nel comitato congiunto del Congresso che sovrintende alle cerimonie di inaugurazione. Poche ore dopo il sanguinoso assalto di mercoledì, quel rinforzo era già in bella vista. Una recinzione “non scalabile” è stata eretta intorno ai terreni del Campidoglio dove rimarrà per almeno 30 giorni. A Washington DC è stato dichiarato lo stato di emergenza che durerà fino al giorno successivo all’inaugurazione. Secondo il sindaco, Muriel Bowser, più di 6.200 membri della guardia nazionale saranno in città entro questo fine settimana. La natura della minaccia è cambiata in modo significativo, secondo Michael Chertoff, l’ex segretario alla sicurezza nazionale sotto George W. Bush. “L’attenzione si è spostata dal terrorismo straniero che pianifica attacchi su larga scala come l’11 settembre all’incitamento interno canalizzato attraverso i social media, ha detto.

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“Come ora purtroppo sappiamo, ci sono persone pronte a impegnarsi nel terrorismo domestico. A differenza dei terroristi stranieri che puoi escludere dal Paese, in questo caso non sai se il tuo vicino di casa potrebbe essere una minaccia”. Roy Blunt, il senatore repubblicano che presiede il comitato del Congresso che si prepara per le cerimonie inaugurali, ha stimato che il numero di partecipanti che saranno ammessi nelle aree perimetrali sicure all’inaugurazione sarà drasticamente ridotto a meno di 3.000, dai 200.000 circa chi sono normalmente inclusi. Con questi numeri notevolmente ridotti, la chiave sarà tenere chiunque non sia stato completamente controllato lontano dal presidente e dal vice presidente. Ma Chertoff avverte che l’inaugurazione sarà solo l’inizio. “Ci sarà una sfida persistente nei prossimi mesi, a seconda di quanto sarà attivo Donald Trump quando, in termini di terrorismo domestico ispirato direttamente da lui o da gruppi di estremisti di destra e cospirazionisti. Questa sarà la sfida alla sicurezza per il prossimo futuro”, ha concluso Chertoff.

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