Inquinamento fiume di Gela, presentata interrogazione M5S (Sicilia)

10 gennaio 2015

Qualche settimana fa il tratto finale del fiume Gela, quello che si esaurisce in mare, è apparso inquinato da un evidente strato di schiuma bianca. Il fenomeno tuttavia non ha scoraggiato i numerosi pescatori che quotidianamente svolgono la loro attività proprio sulle due sponde del fiume, mettendo a rischio la salute dei cittadini-consumatori. A questo si aggiunge la grave situazione ambientale che già vive il territorio di Gela, a causa ovviamente del polo industriale rappresentato dal petrolchimico. Il territorio di Gela è stata dichiarato Sito di Interesse Nazionale (SIN) con la legge 426 del 1998, ma ciononostante si sono registrati enormi ritardi su qualsiasi tentativo di bonifica, a fronte di impatti sanitari inaccettabili.

“Chiediamo – afferma la deputata M5s Vanessa Ferreri, prima firmataria dell’atto ispettivo parlamentare rivolto al governo regionale – che il presidente Crocetta, l’assessore alla Salute e l’assessore per l’Energia intervengano urgentemente per trovare soluzioni per la bonifica, la messa in sicurezza e il recupero ambientale del sito e delle aree abbandonate dalla raffineria di Gela; per accertare le responsabilità di chi non ha svolto in maniera efficace il proprio compito, gestendo in maniera non adeguata gli incarichi e le risorse conferitegli; ed infine, di istituire un presidio permanente dell’A.R.P.A. a Gela, con mezzi e uomini in grado di monitorare costantemente l’aria, il suolo, le acque e i vegetali ed eventualmente intervenire in modo tempestivo per individuare le cause e i responsabili dell’inquinamento”.

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