Intesa del governo su partecipate. E il Movimento 5 stelle si spacca sulle nomine

Intesa del governo su partecipate. E il Movimento 5 stelle si spacca sulle nomine
Alessandro Di Battista
21 aprile 2020

Salvo soprese dell’ultima ora, il governo ha trovato l’intesa sulle nomine nelle grandi società partecipate, tema su cui è altissima la tensione all’interno del Movimento 5 stelle. Entro la mezzanotte, il Mef ha comunicato le liste dei nomi per il rinnovo degli organi di Eni, Enel, Leonardo, Poste Italiane, Terna, Mps, Enav. E sostanzialmente, spiegano fonti di governo, gli ultimi passaggi di ieri non avrebbero modificato l’intesa raggiunta nei giorni scorsi nell’esecutivo, compresa la conferma di Claudio Descalzi come amministratore delegato di Eni. Proprio questa decisione, però, ha creato una lacerazione profondissima nel M5s, scoppiata nel corso di una riunione e continuata anche sui social. A lanciare l’attacco era stato Alessandro Di Battista con un post, che aveva raccolto molte firme, in cui definiva “totalmente irricevibile” l’ipotesi di conferma di Descalzi.

Un affondo all’ala considerata ‘governista’. Nell’assemblea di domenica, secondo quanto si apprende da alcuni partecipanti, il capo politico Vito Crimi si è difeso affermando che sulle nomine non si è proprio aperto il tavolo a causa della crisi. Una spiegazione che non basta ai parlamentari vicini a ‘Dibba’. Ieri, tra gli altri, è stata Giulia Grillo a denunciare che “c’è un problema di democrazia interna, e tentare di nasconderlo non fa che acuirne la presenza”. Se sia l’inizio della ‘scalata’ al Movimento si vedrà. Fonti pentastellate assicurano comunque che il percorso per la scelta della nuova leadership, interrotto dall’emergenza, si esaurirà entro l’estate. Intanto quel che è certo è che il clima non è ideale in vista della riunione del Consiglio Ue di giovedì e del dibattito sul Mes. E forse anche parlando alla sua maggioranza, oltre che alla Germania, Conte aveva rilasciato una intervista alla ‘Suddeutsche Zeitung’ con toni particolarmente netti nei confronti dell’Europa.

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Nel colloquio il premier era tornato ad auspicare che l’Europa usi “tutta la sua potenza di fuoco”, “attraverso l’emissione di obbligazioni comuni”, lasciando intendere che l’Italia potrebbe utilizzare il potere di veto in caso di decisioni contrarie alle sue aspettative. Ma intanto c’è da gestire l’emergenza sanitaria ed economica e pensare alla ‘Fase 2’. Saltata la decisione sullo scostamento di bilancio per finanziare il dl aprile (si potrebbe fare il 30), ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto per il rinvio delle elezioni comunali e regionali che si dovranno tenere tra il 15 settembre e il 15 dicembre. Una decisione contestata dai governatori di Campania, Puglia, Veneto e Liguria, che hanno invece chiesto con una nota congiunta di poter celebrare il voto a luglio. “Le elezioni – ribadisce il ministro Federico D’Incà – si terranno tra il 15 settembre ed il 15 dicembre” con la possibilità di un unico ‘Election Day’. Al termine del Cdm il premier e i capi delegazione di Pd, M5s, Iv e Leu si sono riuniti per fare il punto sulla Fase 2.

Il 3 maggio si avvicina e il pressing per riaprire le aziende e garantire la mobilità si fa sempre più forte. Conte sta attendendo il report della task force di Vittorio Colao, ma occorre fare presto per dare indicazioni certe ai cittadini. Per questo Dario Franceschini ha rinnovato la richiesta del Pd di stabilire una precisa ‘road map’ delle riaperture, perchè le imprese hanno la necessità di pianificare la loro attività. Da parte sua Teresa Bellanova (Iv) ha raccomandato la necessità di una regia nazionale per evitare ripartenze differenziate. “Serve una nuova normalità, le date per le riaperture ci sono e ora stiamo lavorando per stilare le linee guida insieme alle Regioni e ai Comuni – ha detto il ministro per gli Affari Regionali e l’Autonomia, Francesco Boccia, che oggi ha tenuto anche una riunione sulla App di tracciamento Immuni – e poi effettueremo una analisi dei gradi di rischio per i lavoratori, penso soprattutto alla manifattura. Servono garanzie che al primo contagio la rete ospedaliera non vada in sofferenza”.

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LA LISTA DEI NOMI

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha provveduto a depositare le liste per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Poste Italiane e, di concerto con il Ministero per lo Sviluppo economico, le liste per il rinnovo degli organi sociali di Enel, Eni e Leonardo. Le quattro società hanno visto la conferma dei rispettivi amministratori delegati: Del Fante (Poste), Starace (Enel), Descalzi (Eni) e Profumo (Leonardo).

ENEL Con riferimento all’assemblea degli azionisti di Enel S.p.A., convocata per il prossimo giovedì 14 maggio, il Ministero, titolare del 23,585% del capitale, ha depositato la seguente lista per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione: 1. Michele Alberto Fabiano Crisostomo 2. Francesco Starace 3. Alberto Marchi 4. Costanza Esclapon 5. Mirella Pellegrini 6. Mariana Mazzucato.

ENI Con riferimento all’assemblea degli azionisti di Eni S.p.A., convocata per mercoledì 13 maggio, il Ministero, titolare del 4,34% del capitale e per il tramite di Cassa Depositi e Prestiti (partecipata all`82,77% dal Mef) di un ulteriore 25,76%, ha depositato la seguente lista per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione: 1. Lucia Calvosa 2. Claudio Descalzi 3. Ada Lucia De Cesaris 4. Nathalie Tocci 5. Emanuele Piccinno 6. Filippo Giansante. Il nuovo Collegio Sindacale di Eni sarà invece composto dai seguenti nominativi: 1. Marco Seracini 2. Mario Notari 3. Giovanna Ceribelli 4. Roberto Maglio 5. Monica Vecchiati.

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LEONARDO Con riferimento all’assemblea degli azionisti di Leonardo S.p.A., convocata per il 13 maggio, il Ministero, titolare del 30,2% del capitale, ha depositato presso la sede della Società la seguente lista per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione: 1. Luciano Carta 2. Alessandro Profumo 3. Carmine America 4. Pierfrancesco Barletta 5. Elena Comparato 6. Paola Giannetakis 7. Federica Guidi 8. Maurizio Pinnarò 9. Ivana Guerrera 10. Novica Mrdovic Vianello.

POSTE Alla prossima assemblea degli azionisti di Poste italiane S.p.A. convocata invece per il 15 maggio, la lista consegnata dal Mef, titolare del 29,26% del capitale e per il tramite di Cassa Depositi e Prestiti di un ulteriore 35%, prevede un Consiglio di amministrazione composto dai seguenti componenti: 1. Maria Bianca Farina 2. Matteo Del Fante 3. Bernardo De Stasio 4. Daniela Favrin 5. Elisabetta Lunati 6. Davide Iacovoni. Il Governo intende esprimere un sentito ringraziamento ai Presidenti Patrizia Grieco, Emma Marcegaglia, Giovanni De Gennaro e a tutti i Consiglieri di amministrazione uscenti per il loro rilevante apporto al raggiungimento degli importanti risultati industriali e strategici ottenuti in questi anni.

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