Ior, volano a 69,3 milioni gli utili della banca della Santa Sede

Ior, volano a 69,3 milioni gli utili della banca della Santa Sede
25 maggio 2015

Volano i conti dell’Istituto per le Opere di Religione (Ior) che ha chiuso il 2014 con un utile netto di 69,3 milioni di euro, contro i 2,9 milioni registrati nel 2013. “Il miglioramento del risultato è imputabile essenzialmente all’andamento del risultato da negoziazione titoli e alla diminuzione dei costi operativi”, si legge nella nota diramata dall’istituto della Santa Sede. In attesa del riscontro della Commissione Cardinalizia dello IOR, l’Istituto intende destinare 55 milioni al budget della Santa Sede, in linea con quanto erogato nel 2014, e 14,3 milioni alle riserve di utili dell’Istituto. Dal maggio 2013 al 31 dicembre scorso, lo Ior ha chiuso 4.614 rapporti con suoi clienti, di cui 2.600 conti “dormienti”, 554 rapporti che non rientravano nelle categorie autorizzate (conti “laici”) e 1.460 per naturale estinzione. In fase di chiusura sono altri 274 conti. I clienti a fine 2014 – riferisce il Rapporto Annuale – erano 15.181, tutte persone che fanno parte e sono al servizio della Chiesa Cattolica.

Nel 2013 lo IOR aveva ridefinito le linee guida sull’utenza servita dall’Istituto. Questa comprende controparti istituzionali (istituzioni sovrane della Santa Sede e Stato Città del Vaticano, le entità collegate ad essa e ambasciate e diplomatici accreditati presso la Santa Sede), controparti non istituzionali (dipendenti e pensionati vaticani), Istituti di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica e le Diocesi. Al 31 dicembre 2014, il valore netto delle attività detenute nei portafogli gestiti era pari a 3,2 miliardi di Euro (2013: 3,3 miliardi di Euro), il valore netto in portafogli in custodia e amministrazione era pari a 673,2 milioni di Euro (2013: 758,8 milioni di Euro) e il valore netto dei fondi in deposito pari a 2,1 miliardi di Euro (2013: 1,9 miliardi di Euro), per un totale complessivo di valori di terzi pari a 6,0 miliardi di Euro (2013: 5,9 miliardi di Euro). “Quanto a patrimoni affidati, il gruppo più significativo è quello degli ordini religiosi – informa ancora la nota – che nel 2014 hanno costituito la metà dei nostri utenti, seguiti dagli uffici della Santa Sede e nunziature apostoliche (14%), da cardinali, vescovi e clero (9%), dalle diocesi (8%); il gruppo restante è formato da vari soggetti, tra cui dipendenti del Vaticano e istituti per l’istruzione religiosa”.

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