Iran, operazioni contro terroristi in Siria continueranno. Il Papa: “Tutto è disumano”

Iran, operazioni contro terroristi in Siria continueranno. Il Papa: “Tutto è disumano”
25 febbraio 2018

L’approvazione di una risoluzione Onu per una tregua umanitaria di 30 giorni in Siria non impedira’ all’Iran di continuare le operazioni contro i ‘gruppi terroristici’ a Ghouta Est. Lo ha annunciato il capo di Stato maggiore iraniano, il generale Mohammad Bagheri, sottolineando che Teheran “rispetta questa risoluzione che e’ una decisione internazionale. Ma – ha aggiunto – le zone alla periferia di Damasco che sono nelle mani di Al-Nusra e altri gruppi terroristici non sono coperti dal cessate il fuoco”. Sabato il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato una risoluzione che chiede una tregua di 30 giorni per permettere di portare aiuti umanitari a Ghouta Est, roccaforte dei ribelli alla periferia di Damasco, sotto assedio delle forze governative da 4 anni e nell’ultima settimana colpita da incessanti bombardamenti che hanno fatto oltre 500 vittime tra i civili.”Le offensive e le operazioni dell’esercito siriano continueranno”, ha assicurato il generale iraniano, citato dall’agenzia di stampa Irna. Intanto, in Siria si continua a morire. Oggi si contano almeno 10 vittime, in gran parte civili. E così da domenica sale a 520 morti, tra i quali 127 bambini, il bilancio delle vittime nelle citta’ della Ghuta. Il Syrian network for human rights ha documentato, dall’inizio della guerra civile in Siria nel 2011, l’uccisione nella regione alle porte di Damasco di quasi 13.000 civili, tra i quali oltre 1.400 bambini. “Tutto questo è disumano”, ha detto Papa Francesco al termine dell’Angelus.”Questo mese di febbraio è stato uno dei più violenti in sette anni di conflitto: centinaia, migliaia di vittime civili, bambini, donne, anziani; sono stati colpiti gli ospedali; la gente non può procurarsi da mangiare”, ha aggiunto. “Tutto questo è disumano. Non si può combattere il male con altro male. E la guerra è un male”.

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Il presidente francese, Emmanuel Macron, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il presidente russo, Vladimir Puntin, in una telefonata hanno “espresso l’importanza di continuare gli sforzi comuni nell’interesse di un’attuazione piena e il prima possibile delle disposizioni della risoluzione” su una tregua umanitaria di 30 giorni in Siria. Lo ha riferito il Cremlino, sottolineando che i tre leader hanno “espresso soddisfazione per il fatto che, grazie al lavoro costruttivo comune, la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu 2401 e’ stata approvata”. La risoluzione, proposta da Svezia e Kuwait e passata sabato dopo giorni di negoziati, chiede un cessate il fuoco umanitario di 30 giorni in Siria per portare aiuti ed evacuare feriti. La situazione piu’ grave e’ a Ghouta est, roccaforte dei ribelli alla periferia di Damasco, sotto assedio delle forze governative da 4 anni e nell’ultima settimana colpita da incessanti bombardamenti che hanno fatto oltre 500 vittime tra i civili. Come ha sottolineato il Cremlino, Putin ha parlato “dei passi pratici presi della Russia per evacuare civili, portare aiuti umanitari e fornire aiuti medici”. “Allo stesso tempo – ha aggiunto – gli interlocutori hanno enfatizzato che la sospensione delle ostilita’ non si estende alle operazioni contro i gruppi terroristici”. “Le parti hanno raggiunto un accordo per intensificare lo scambio di informazioni sulla situazione in Siria usando vari canali”, ha concluso la nota russa.

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Nella serata di ieri, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimita’ una proposta di risoluzione, avanzata da Kuwait e Svezia, che chiede un cessate il fuoco di un mese in Siria. Il testo approvato dal Consiglio di sicurezza invita tutte le parti del conflitto a fermare i combattimenti sul territorio siriano e aderire a una tregua di lunga durata, che consenta l’invio di aiuti umanitari e il trasporto dei feriti. Il cessate il fuoco non include le operazioni militari contro le organizzazioni terroristiche note come Stato islamico (Is), al Qaeda e l’ex Fronte al Nusra. Il voto sulla proposta di risoluzione per il cessate il fuoco in Siria, presentata da Kuwait e Svezia, e’ stato rinviato una prima volta nella notte tra il 22 e il 23 febbraio a causa dell’opposizione della Russia. Mosca aveva, infatti, annunciato di porre il veto su una risoluzione che includesse nel cessate il fuoco “gruppi di estremisti”. Dopo essere stato aggiornato due volte nella giornata del 23 febbraio, il voto si e’ tenuto nella serata di ieri. La proposta, avanzata da Kuwait e Svezia, prevede un cessate il fuoco di 30 giorni in Siria, soprattutto per consentire l’invio di aiuti umanitari alla popolazione di Al Ghouta. Le incursioni aeree degli ultimi giorni hanno causato piu’ di 500 vittime e numerosi feriti. Con Idlib, Homs, Deraa e Quneitra, Al Ghouta fa parte delle zone di sicurezza, istituite in Siria in attuazione delle intese raggiunte ad Astana da Russia, Turchia e Iran. Nonostante il cessate il fuoco ufficiale, le zone di sicurezza sono spesso teatro di combattimenti tra le forze fedeli al governo di Damasco, appoggiate dalla Russia e dall’Iran, e le fazioni dell’opposizione siriana. 

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