La prima chiamata al cellulare

4 aprile 2014

A prima vista sembrava un mattone laccato di bianco. Ma a guardarlo bene si scoprivano due file di tasti verticali. Il primo prototipo di telefono cellulare ideato da Motorola appariva così: sgraziato e ingombrante. Ma se non ci fosse stato lui, oggi probabilmente l’iPhone non avrebbe mai visto la luce. E pensare che l’antenato di tutti i mobile compie 41 anni.  Era il 3 aprile 1973 quando Martin Cooper, che dirigeva il programma di sviluppo mobile di Motorola si portò all’orecchio un apparecchio da 1 milione di dollari, mai visto prima. Dalla Sixth Avenue di New York l’uomo digitò il numero del telefono fisso di un albergo di fronte per avvertire che di lì a poco avrebbe salito le scale e presentato il nuovo gingillo.

Per dimostrare che il cellulare funzionava e non era un semplice walkie-talkie Cooper lo distribuì ai giornalisti, invitandoli a comporre qualsiasi numero volessero. Un’esperienza davvero fuori dal comune, l’inventore della Motorola lo sapeva benissimo. Per la realizzazione del primo prototipo di cellulare ci si era ispirati al communicator utilizzato dall’equipaggio di Star Trek.  Insomma, l’idea di mettere a disposizione di tutti un apparecchio wireless in grado di comunicare con il resto del mondo entusiasmava Cooper. Ma il primo modello di cellulare arrivò sul mercato solo nel 1983. Il Motorola Dyna Tac pesava solo 790 grammi e misurava 25 centimetri, antenna esclusa. Considerato il prezzo elevato di 4000 dollari – che in moneta corrente sarebbero circa 10mila euro – il primo mobile non era certo alla portata di tutti. La parte più ingombrante era la batteria. Pesava dalle 4-5 volte il resto del cellulare e aveva una durata che permetteva di effettuare 20 minuti di chiamate.

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