Intelligence, riforma compie 10 anni

Intelligence, riforma compie 10 anni
3 dicembre 2017

I “nuovi” Servizi hanno 10 anni. E per festeggiare il compleanno – domani mattina, con qualche mese di ritardo rispetto alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge 124 del 3 agosto 2007 – scelgono un’occasione importante, l’inaugurazione dell’anno accademico della Scuola del comparto intelligence, una location prestigiosa come l’Auditorium Parco della Musica e ospiti d’eccezione come il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Paolo Gentiloni. La riforma che ridisegna organizzazione e competenze degli 007 italiani cade a 30 anni esatti dalla legge che regolava il settore (la 801/1977), un arco di tempo caratterizzato da due eventi diversamente epocali: la caduta del Muro di Berlino, che segna la transizione verso un mondo multipolare, e l’attentato alle Torri Gemelle, tragica presa di coscienza collettiva di un fenomeno, quello del terrorismo internazionale, destinato a cambiare radicalmente l’idea stessa di sicurezza. Le novita’ datate 2007 sono tante e tutte molto significative, a partire dall’attribuzione della responsabilita’ politica del settore al presidente del Consiglio dei ministri, libero di delegare tutti i compiti a lui attribuiti in via non esclusiva all’autorita’ delegata, individuata nella figura di un sottosegretario di Stato o di un ministro senza portafoglio. L’idea di base e’ quella di “fare sistema”, di lavorare in uno spirito di unitarieta’: al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) e al suo direttore generale (attualmente Alessandro Pansa) toccano compiti specifici e piu’ incisivi rispetto a quelli assegnati alla segreteria generale del vecchio Cesis dalla legge 801, specie in materia di coordinamento e raccordo informativo. La legge istituisce anche il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (Cisr), con i ministri di Esteri, Interno, Giustizia, Difesa, Economia e Sviluppo Economico e funzioni di “consulenza, proposta e deliberazione sugli indirizzi e sulle finalita’ generali della politica dell’informazione per la sicurezza” mentre le competenze delle due agenzie, Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna) ed Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna) sono divise secondo il contesto territoriale della minaccia, con evidenti guadagni sul fronte del coordinamento: prima c’erano il Sisde, servizio civile che dipendeva gerarchicamente e funzionalmente dal Viminale, e il Sismi, servizio militare che dipendeva gerarchicamente e funzionalmente dal ministero della Difesa.

Altro capitolo chiave della riforma e’ quello delle cosiddette “garanzie funzionali”: in pratica, nell’espletamento di operazioni nell’interesse della sicurezza nazionale, gli addetti alle agenzie possono andare “oltre la legge”, ovvero essere autorizzati a condotte altrimenti previste come reato. Il placet anche in questo caso arriva direttamente dal presidente del Consiglio o da un’autorita’ delegata. Anche in materia di segreto di Stato – comunque non estendibile a “fatti eversivi dell’ordine costituzionale, fatti di terrorismo, fatti costituenti i delitti di strage comune e con finalita’ di attentare alla sicurezza dello Stato, associazione di tipo mafioso, scambio elettorale di tipo politico-mafioso” – vengono introdotti ulteriori limiti temporali e sostanziali. La responsabilita’ di verificare puntualmente che l’attivita’ del Sistema di informazione per la sicurezza si svolga nel rispetto della Costituzione e delle leggi, “nell’esclusivo interesse e per la difesa della Repubblica e delle sue istituzioni”, spetta ad un Comitato parlamentare di controllo, oggi Copasir. La riforma di 10 anni fa segna, infine, una nuova era nella relazione con il mondo esterno, prevedendo per la prima volta che la selezione del personale dell’intelligence posa avvenire non soltanto attraverso i quadri della pubblica amministrazione. Il bacino di reclutamento principale negli anni si confermeranno le forze di polizia e le forze armate, ma l’apertura a professionalita’ ‘civili’ e l’apertura al mondo accademico e delle universita’ diventera’ sempre piu’ larga, con la raccolta anche on line di migliaia di curriculum e le prime assunzioni dirette.

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