La sfida delle donne afghane, sempre di più chiedono il divorzio

14 aprile 2017

Quando il marito di Nadia, eroinomane, ha iniziato maltrattarla, lei si è ribellata e ha deciso di lasciarlo. Nonostante i suoi 22 anni ha fatto qualcosa di impensabile fino a qualche tempo fa per una donna in Afghanistan: ha chiesto il divorzio. “E’ un drogato e un alcolizzato – racconta – a volte mi ha privata di acqua e cibo, non mi ha mai comprato nuovi vestiti. Non posso più vivere con lui”. La sua non è una storia così insolita, purtroppo. Fazila, madre di quattro bambini, si è rifugiata presso una Ong di Kabul per sfuggire al marito violento. Ha provato anche ad ucciderla.

“La mia famiglia mi ha detto che dovevo vivere con lui e che il divorzio era qualcosa per cui vergognarsi. Mi hanno detto: se lo lasci non venire da noi, mi hanno respinta tutti, compreso mio fratello”. In Afghanistan un uomo che vuole divorziare lo può fare facilmente, basta chiederlo. Ma per una donna non è così. Deve dimostrare in tribunale abusi e violenze. E la maggior parte di loro non ha il coraggio di arrivare in fondo. Secondo le Nazioni Unite le cose stanno cambiando e le cause intentate dalle donne sono in aumento, con un 12% in più dal 2014, anche se parliamo ancora di piccole cifre. Solo 80 in circa tre anni. Lo conferma Najaf Rajai, legale del programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo: “Giorno dopo giorno stiamo assistendo alla diminuzione delle tradizioni sessiste, le donne stanno finalmente imparando come far prevalere i loro diritti”.

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