“La Tv è di mio nonno: e pure la bolletta”: CANONE TV CANCELLATO per ‘vincolo ‘Anagrafico’, per legge gli anziani non pagano più
Televisore (Pexels) Ilfogliettone
Possibili importanti novità per molti italiani che così potrebbero risparmiare fiori di quattrini. Cosa c’è da sapere.
Il canone Rai è un’imposta sulla detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di trasmissioni televisive nel territorio italiano. Non è, come spesso si pensa, una tassa sui programmi o sui servizi offerti dalla Rai, ma un tributo richiesto per il possesso dell’apparecchio stesso, a prescindere dal suo utilizzo.
Questo prelievo fiscale serve a finanziare il servizio pubblico radiotelevisivo. L’origine del canone risale a un periodo ben precedente all’avvento della televisione. Fu introdotto con il Regio Decreto-Legge del 21 febbraio 1938, inizialmente per la detenzione di apparecchi radiofonici.
Nel corso dei decenni, il prezzo del canone ha subito diverse variazioni. Ha oscillato notevolmente nel tempo, influenzato da fattori economici e decisioni politiche. Ad esempio, nel 2015 il costo era di 113 euro. Una svolta significativa è avvenuta nel 2016, quando il canone è stato inserito direttamente nella bolletta dell’energia elettrica.
Questa misura, volta a semplificare la riscossione, ha portato a una riduzione dell’importo annuale a 90 euro. Nel 2024, c’è stata una temporanea riduzione a 70 euro, ma per il 2025 l’importo è tornato a 90 euro, confermando l’attuale costo per i detentori di apparecchi televisivi.
L’evasione legata al canone
L’evasione del canone Rai è stata per decenni un problema significativo per le casse del servizio pubblico. Prima del 2016, si stimava che la percentuale di evasione fosse elevata, con un mancato incasso per lo Stato che superava il miliardo di euro annuale. Molti cittadini, pur possedendo un apparecchio televisivo, non pagavano regolarmente il canone, rendendo difficile per la Rai e per le autorità competenti recuperare le somme dovute.
Per contrastare questo fenomeno e aumentare il gettito fiscale, nel 2016 è stata introdotta una misura drastica: l’inserimento del canone Rai direttamente nella bolletta dell’energia elettrica. Questa decisione ha trasformato il canone in una presunzione di possesso per ogni utenza domestica residente, rendendo quasi impossibile l’evasione. Grazie a questo meccanismo, il tasso di evasione è crollato drasticamente, passando da circa il 27% a meno del 5%, con un aumento significativo del numero di contribuenti.
Chi è esonerato dal pagamento
Gli anziani con più di 75 anni possono beneficiare dell’esenzione dal pagamento del canone Rai, a patto di rispettare specifiche condizioni. È necessario aver compiuto 75 anni entro il 31 gennaio dell’anno di riferimento e avere un reddito complessivo annuo non superiore a 8.000 euro. Inoltre, l’anziano non deve convivere con altri soggetti titolari di reddito, a eccezione di collaboratori domestici come badanti o colf.
Per ottenere questa esenzione, è fondamentale presentare un’apposita autocertificazione all’Agenzia delle Entrate. La scadenza per la domanda è il 31 gennaio per l’esenzione dell’intero anno, o entro la fine di giugno per il secondo semestre. Una volta concessa, l’esenzione è valida anche per gli anni successivi, senza bisogno di ulteriori rinnovi, a condizione che i requisiti di reddito e convivenza rimangano invariati.