L’affetto e il dolore dell’Italia per poliziotti uccisi a Trieste

5 ottobre 2019

“Affetto, riconoscenza e dolore”, come ha ricordato il capo dello Stato Sergio Mattarella, è il sentimento che ha attraversato l’Italia, dopo l’uccisione in Questura a Trieste di due poliziotti, Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, di 34 e 31 anni, morti sotto i colpi esplosi con la pistola di ordinanza di uno dei due agenti da un 29enne di origine dominicane, Alejandro Meran. Il dominicano, attualmente in ospedale, era stato portato in questura per il furto di un motorino assieme al fratello. L’uomo, che soffre di disturbi psichici, avrebbe sottratto l’arma a uno dei due agenti e poi ha esploso numerosi colpi. Nella sparatoria è rimasto ferito anche un terzo agente, operato a una mano e fuori pericolo. La madre del dominicano avrebbe chiesto perdono in un’intervista a Radio Rai.

È intanto polemica per le fondine, ritenute vetuste e sequestrate per appurarne l’integrità. Secondo il sindacato di polizia Sap “Sarebbe stato un difetto nelle fondine in dotazione al personale della Polizia di Stato a costare la vita ai due agenti”. Fiori davanti alla Questura a Trieste, il saluto con le sirene dei colleghi a Roma e un cordoglio espresso da tutti i capi delle principali forze politiche. A Napoli il messaggio commosso di Mattarella: “La nostra vita procede e si sviluppa attraverso l’azione quotidiana di tante persone sconosciute, servitori dello Stato, servitori della nostra comunità, come i due agenti della Polizia di Stato ieri assassinati a Trieste”.

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