L’Alitalia ufficializza il commissariamento e il Codacons pensa ai punti Millemiglia. Governo netto: “Nazionalizzazione esclusa”

L’Alitalia ufficializza il commissariamento e il Codacons pensa ai punti Millemiglia. Governo netto: “Nazionalizzazione esclusa”
25 aprile 2017

Il presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, ha comunicato ufficialmente al presidente dell’Enac Vito Riggio la decisione del Consiglio di Amministrazione della compagnia aerea di avviare la procedura per la nomina del Commissario. La stessa Enac fa sapere che “ha preso atto che, al momento, esistono le condizioni per il mantenimento della piena operatività di Alitalia, su cui l’Ente continuerà a mantenere la propria vigilanza istituzionale in base alla normativa europea vigente”. Il governo è netto sulla vicenda: “Se qualcuno pensa alla nazionalizzazione, è esclusa” chiosa il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, evidenziando che “abbiamo cercato di produrre il migliore risultato possibile in questa fase”. Quindi dopo il no al referendum, “a questo punto dobbiamo aspettare e prendere atto della decisione degli azionisti”. Il ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, invece, traccia lo scenario: “La cosa più plausibile è che si vada verso un breve periodo di amministrazione straordinaria che si potrà concludere nel giro di 6 mesi o con una vendita parziale o totale degli asset di Alitalia oppure con la liquidazione”.

Dunque, si è avverato quello che tutti temevano: il Cda di Alitalia ha avviato l’iter per il commissariamento, “prendendo atto” con “rammarico” del netto no dei dipendenti all’accordo del 14 aprile emerso dal referendum. Il Consiglio di amministrazione di Alitalia, riunitosi questa mattina, sottolinea che “al momento” comunque verra’ garantita l’operativita’ dei voli. E “data l’impossibilita’ di procedere alla ricapitalizzazione, ha deciso di avviare le procedure previste dalla legge e ha convocato un’assemblea dei soci per il 27 aprile al fine di deliberare sulle stesse”. L’assemblea di giovedi’ (che potrebbe slittare in seconda convocazione al 2 maggio) dovrebbe deliberare la richiesta di amministrazione straordinaria speciale, con l’uscita dei soci che a quel punto affiderebbero la compagnia al governo. L’esecutivo dovra’ quindi nominare uno o piu’ commissari il cui compito e’ cercare acquirenti o nuovi investitori, in assenza dei quali non gli resterebbe altra strada che chiedere il fallimento, con la procedura liquidatoria, due anni di cassa integrazione per i lavoratori e la cessione degli asset della Compagnia. L’Ente nazionale per l’aviazione civile si e’ detto disponibile a lasciare il certificato di operatore aereo (Coa) all’Alitalia in attesa che nell’arco di un paio di giorni venga nominato il commissario, dopodiche’ la licenza verra’ sospesa e al commissario, verificato che abbia a disposizione le risorse sufficienti, verra’ concessa un’autorizzazione temporanea rinnovata mese per mese. Intanto, è stato rinviato l’incontro che si doveva tenere domani pomeriggio al Mise tra governo, Alitalia e sindacati. La riunione sarebbe stata rimandata a dopo l’assemblea della compagnia aerea che e’ stata gia’ convocata per il 27 aprile. Ma fonti aziendali hanno fatto presente che la riunione, come detto, potrebbe slittare in seconda convocazione al 2 maggio.

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“Ci hanno detto – afferma il presidente dell’Enac, Vito Riggio – che un po’ di soldi ce li hanno e per ora gli lasciamo la licenza in attesa che arrivi il commissario che dovrebbe avere le risorse sufficienti. Se non le avesse, dovremo interdire la possibilita’ di emettere biglietti. Una volta deciso il commissario il Coa viene sospeso e rilasciata un’autorizzazione temporanea rinnovabile mese per mese. L’importante e’ che arrivi subito il commissario in non piu’ di due o tre giorni”. Comunque uno degli elementi fondamentali da chiarire e’ se il governo e’ disponibile a dare un supporto economico, anche se temporaneo, per permettere la continuita’ aziendale. L’approvazione dell’accordo del 14 aprile, ricorda Alitalia, “avrebbe sbloccato un aumento di capitale da 2 miliardi, compresi oltre 900 milioni di nuova finanza, che sarebbero stati utilizzati per il rilancio della Compagnia”. Ma cosi’ non e’ stato: su un totale di 10.101 votanti, i ‘no’ sono stati 6.816, pari a oltre il 67%, e i ‘si’ 3.206. Ieri sera i ministri dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e del Lavoro, Carlo Calenda, Graziano Delrio e Giuliano Poletti hanno espresso “rammarico e sconcerto per l’esito del referendum che mette a rischio il piano di ricapitalizzazione della compagnia”.

“A questo punto – hanno sottolineato – l’obiettivo del Governo, in attesa di capire cosa decideranno gli attuali soci di Alitalia, sara’ quello di ridurre al minimo i costi per i cittadini italiani e per i viaggiatori”. Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Ugl Trasporto aereo parlano di una “votazione sofferta”, decisa “contro un’azienda che poco ha fatto finora per risollevare le proprie sorti”. “La prima cosa e’ la scelta della democrazia. Il secondo punto e’ che siamo stati sconfitti”, ha commentato Nino Cortorillo, segretario generale Filt Cgil, convinto che “la scelta fatta sia dannosa innanzitutto per i lavoratori e non per gli azionisti: vi sono degli azionisti che non vedono l’ora di uscire dal rischio d’impresa”. “Abbiamo dato voce ai lavoratori ma noi – ha aggiunto – continueremo ad assumerci le nostre responsabilita’ nei prossimi giorni”. La richiesta dei lavoratori con il ‘no’ al referendum e’ di non pagare ancora una volta le difficolta’ finanziarie della compagnia: il verbale di intesa prevedeva 980 esuberi (contro i 1.338 chiesti inizialmente dall’azienda) e una riduzione della retribuzione del personale navigante dell’8% (contro il 24-30%), nonche’ interventi su altre voci della busta paga, sui riposi e sulla dimensione degli equipaggi di volo.

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Frattanto il Codacons chiede al governo garanzie per gli utenti di Alitalia sia per i voli sia per i punti Millemiglia. “In questo momento di grande incertezza devono essere garantiti i collegamenti per le tratte gia’ acquistate dai consumatori – spiega il presidente Carlo Rienzi – Il governo deve assicurare che tutti i biglietti finora emessi da Alitalia siano utilizzabili dai viaggiatori, per evitare possibili danni all’utenza e vertenze risarcitorie in caso di sospensione o riduzione dei voli”. “Allo stesso modo – aggiunge Rienzi – deve essere garantita la fruizione dei punti MilleMiglia accumulati dai passeggeri e degli altri programmi di fidelizzazione perche’, in caso contrario, sarebbe inevitabile una azione risarcitoria da parte dei viaggiatori Alitalia in relazione all’evidente lesione dei loro diritti”.

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