Lampedusa, lo sbarco di rifugiati ustionati costretti a partire

Lampedusa, lo sbarco di rifugiati ustionati costretti a partire
19 aprile 2015

Una settantina di rifugiati gravemente ustionati, tra cui donne e bambini, sono sbarcati di notte a Lampedusa. Alcuni di loro erano in condizioni disperate, con ferite molto profonde e ustioni gravi su tutto il corpo e sono stati subito soccorsi e portati in un centro sanitario dell’isola prima di essere trasferiti in aereo presso altri ospedali italiani per le cure necessarie. Le immagini esclusive dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) documentano l’arrivo del gommone su cui viaggiavano i migranti provenienti dall’Africa sub-sahariana nel porto di Lampedusa. Uno dei tanti sbarchi degli ultimi giorni. Un flusso che prosegue senza sosta. Nelle ultime due settimane oltre 13 mila persone sono state soccorse in mare. In questo caso però i migranti sono stati costretti a mettersi in viaggio ustionati. Barbara Molinario dell agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati Italia, racconta che si trovavano in uno dei centri di raccolta in cui i trafficanti li tengono prima di farli salire sui barconi. “Una bombola di gas è esplosa, uccidendo molte persone e ferendone altre. I trafficanti non gli hanno permesso di uscire per andare in ospedale e sono rimasti per giorni senza cure. Poi li hanno fatti salire su un gommone e sono stati soccorsi dopo due giorni in mare quando erano alla deriva per il gommone sgonfio”.

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