Lavoro, fare in fretta. 80 euro per sempre

22 aprile 2014

Il premier contro chi critica le riforme: “Da Brunetta e Grillo solo chiacchiere. Alcuni senatori cercano visibilità. Noi facciamo le cose”

Renzi fa il punto. Renzi contro tutti. Il presidente del Consiglio, forte dei sondaggi che segnalano un’escalation di consensi, batte duro sul terreno delle riforme e dei provvedimenti da adottare. Il premier “rullo compressore” fa capire, ancora una volta, che il suo governo si gioca tutto sul decisionismo. E che le scelte fatte verranno portate avanti, senza dare troppo ascolto ai cantori di disfattismo. Questo almeno è il messaggio: non ci sta a farsi trascinare nel pantano delle invettive che “non interessano agli italiani”. Le critiche e le iniziative alternative alle strade aperte dal governo, per il premier appartengono alla classe delle chiacchiere, delle discussioni che annoiano, degli ultimi appelli alla vanità politica per chi ormai ha perso visibilità, o teme l’oblio nella campagna elettorale. Le perplessità, per non dire le obiezioni durissime, dei suoi stessi alleati del Nuovo Centrodestra e di Scelta Civica alle modifiche introdotte al decreto Poletti, vengono liquidate come “discussioni alle quali un cittadino normale è abbastanza allergico”.

Il punto è che bisogna prendere le decisioni in fretta per il bene degli italiani. “C’è una disoccupazione giovanile che ha superato il 40%, la disoccupazione è al 13%”. Sul numero delle proroghe per i contratti a termine e altri dettagli “discutano quando vogliano basta che alla fine si chiuda l’accordo rapidamente perché non è possibile che di fronte a un’emergenza come quella del lavoro non si risolva rapidamente il problema”. Parla al Tg1 il presidente del Consiglio, e anche sul bonus di 80 euro in busta paga ribadisce che male fanno “certi soloni” a parlare “di elemosina elettorale”. “Vorrei vedere loro campare con mille euro – dice Renzi – Brunetta e Grillo sono due facce della stessa medaglia, quelli che si divertono con chiacchiere e comunicati stampa. Noi abbiamo iniziato e loro stanno sempre alle chiacchiere. Per mesi ci hanno detto ‘non ce la farete’, adesso che i soldi ci sono e gli 80 euro da maggio arriveranno, per sempre non per maggio, la polemica è che si poteva fare meglio. Può darsi, intanto noi abbiamo iniziato. Loro stanno sempre alle chiacchiere”.
E poi c’è la riforma del Senato, la fronda nel Pd dei senatori dissenzienti, la controproposta di Vannino Chiti per una seconda Camera ridotta sì di componenti, ma pur sempre elettiva, in rotta aperta con il ministro Boschi. In questo caso di tratta di “senatori alla ricerca della visibilità”. Nulla di male, per carità, dice Renzi, “è comprensibile”, ma la politica, “la politica è un’altra cosa, è finalmente risolvere i problemi”. “Da quanto tempo – si domanda il premier – i cittadini attendono di evitare il bicameralismo perfetto? Noi lo facciamo, riduciamo il numero parlamentari, semplifichiamo il processo legislativo, e lo facciamo entro maggio”. Poi c’è la campagna elettorale. Sempre entro maggio. Tutto il resto è noia. (Il Tempo)

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