Lavoro, verso nuove regole rappresentanza e contratti

Lavoro, verso nuove regole rappresentanza e contratti
7 giugno 2015

“Sollecitiamo le parti a darsi regole di rappresentanza e contrattazione adeguate alle condizioni del lavoro di oggi. Riteniamo positivo l’ accordo sulla rappresentanza del gennaio 2014, va però applicato e il processo va completato, in modo da arrivare a regole di rappresentanza, a indici di rappresentatività, che poi consentano di applicare principi costituzionali come l’ erga omnes dei contratti”. Lo afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, che intervistato dal un quotidiano nazionale non esclude un intervento normativo del Governo: “è probabile che, a valle di questo processo, una norma sia utile come recepimento dell’ accordo tra le parti. Ovviamente se le parti non raggiungono l’ intesa, potrà essere necessario un intervento normativo più ampio che completi la definizione delle regole”. Invita a rafforzare il livello aziendale: “lasciamo al contratto nazionale una funzione di base comune, ma spostiamo decisamente la contrattazione verso quella aziendale e territoriale per collegare contrattazione e produttività”.

Il sottosegretario torna anche sulla banda larga: “invito tutti i potenziali protagonisti a superare qualsiasi contrapposizione, il piano richiede che tutti si mettano in gioco”. Quanto ai timori di Telecom per la possibile perdita di valore della sua rete, dice il sottosegretario, “è una preoccupazione comprensibile. Che si supera con un ruolo attivo di Telecom nella costruzione della banda larga”. De Vincenti torna poi sulla Spa pubblico-privato per il rilancio delle industrie, assicurando che sarà operativa “entro l’estate”. Quanto al Jobs Act, conferma che in settimana arriveranno in Consiglio i decreti attuativi: “due sui contratti e sulla conciliazione vita-famiglia per l’ ok definitivo, e gli altri per il primo sì. Voglio sottolineare in particolare la razionalizzazione della cassa integrazione: spingiamo sul contratto di solidarietà, che è lo strumento più adatto per mantenere l’ occupazione nelle fasi di ristrutturazione dell’ azienda”.

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