Leoluca Orlando sospende Decreto sicurezza, guerra con Salvini

2 gennaio 2019

E’ guerra aperta tra il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Terreno di scontro è il Decreto Sicurezza. Il primo cittadino palermitano ha infatti deciso di sospendere l’applicazione del documento in attesa di conoscere l’esito degli approfondimenti giuridici chiesti al responsabile dell’anagrafe, per comprendere se e quali violazioni potrebbero derivare dall’applicazione del testo.

“In un quadro di riferimento che alimenta, col contribuito di questo governo, l’odio verso i diversi – ha detto Leoluca Orlando -, il decreto 132/2018 costituisce un esempio di provvedimento disumano e criminogeno. Disumano perchè eliminando la protezione umanitaria toglie ogni residuo di comprensione nei confronti del dramma dei migranti, ma anche criminogeno perchè trasforma in illegale la posizione legale di chi ha il permesso di soggiorno ottenuto per ragioni umanitarie e che alla sua scadenza non viene riconfermato perchè non c’è più la protezione umanitaria”. Orlando ha quindi annunciato: “Darò disposizione formale agli uffici comunali di servizio al cittadino di sospendere il decreto perché non posso essere complice di una violazione palese di diritti umani, quelli previsti dalla Costituzione, come scuola e salute, nei confronti di persone oggi legalmente presenti sul territorio nazionale”.

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A stretto giro di posta è arrivato il commento del ministro dell’Interno Matteo Salvini, che attraverso twitter ha detto: “Con tutti i problemi che ci sono a Palermo, il sindaco sinistro pensa a fare “disobbedienza” sugli immigrati”. Un’osservazione che Orlando ha rispedito al mittente dicendo: “Salvini gioca una partita con regole diverse dalle mie. Lui gioca a cricket e io a volley. Non posso replicare. Continui a giocare a cricket, purtroppo i palermitani e gli italiani subiranno le conseguenze dell’alimentazione dell’odio razziale”. Da Palazzo dei Normanni è intervenuto sulla vicenda il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, che ha proposto una immediata discussione della vicenda in Assemblea, e la contestuale istituzione di una subcommissione sul fenomeno dei migranti.

“Troppo grave è il rischio che, in Italia, come in Sicilia, le posizioni sull’argomento `migranti’ diventino oggetto di tifoserie opposte a causa di una generale disinformazione e di una scarsa conoscenza del fenomeno migratorio – ha detto Miccichè -. Il Mediterraneo è la nuova frontiera geopolitica di flussi migratori che oggi assumono proporzioni epocali, segnate anche da nuove schiavitù e dalle tratte di essere umani – ha aggiunto -. Una sfida complessa e inedita che richiede un approfondimento culturale e scientifico e una conseguente risposta politica e istituzionale, all’insegna del rispetto della dignità della persona come statuiti dalla Carta dei diritti umani e dalla nostra Costituzione. La Sicilia, che è al centro di queste vicende storiche e naturali, è sollecitata ad assumere un ruolo mediterraneo ed europeo come ponte di dialogo, modello di integrazione nella sicurezza di tutti, promozione della pace nella giustizia tra popoli e individui”.

Alle parole di Miccichè hanno fatto eco quelle del presidente dell’Antimafia regionale Claudio Fava, per il quale la proposta del presidente dell’Ars “rappresenta un segnale importante e atteso”. Al fianco del sindaco di Palermo si è schierato anche il Pd siciliano, che attraverso il suo segretario Davide Faraone ha affermato: “Caro Salvini, non ti consentiremo di fare il tuo macabro spot, la tua squallida campagna elettorale sulla pelle degli immigrati. Il Pd Sicilia sta con il sindaco Leoluca Orlando. Palermo è una città culturalmente accogliente, non diventerà certo razzista per decreto”.

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