“Liberate Lula”, ma è scontro nella magistratura brasiliana

8 luglio 2018

Scontro nella magistratura brasiliana sulla scarcerazione dell’ex presidente Inacio Lula da Silva, in carcere dal 7 aprile dopo la condanna in appello a 12 anni per corruzione passiva e riciclaggio. Il giudice della Corte d’Appello di Porto Alegre Rogerio Favreto, noto per la sua militanza nel Partito dei lavoratori, ha ordinato la liberazione “urgente” del 72enne Lula, ma poche ore un altro giudice della Corte d’Appello ha annullato il provvedimento e ha disposto che rimanga detenuto nella sede della Polizia federale a Curitiba.

L’ordinanza di Favreto era arrivata a sorpresa: accogliendo il ricorso della difesa e del Partito dei lavoratori (Pt), il magistrato aveva disposto che l’ex presidente e icona della sinistra brasiliana tornasse libero in base al principio della presunzione d’innocenza, fino a quando non siano stati esperiti tutti i ricorsi. Il Pt fondato da Lula aveva subito esultato per quella che aveva definito come una “vittoria della democrazia”. Poco dopo, pero’, e’ arrivato lo stop: a richiederlo e’ stato Sergio Moro, giudice-simbolo della “Lava Jato”, la Mani pulite brasiliana, che avevano condannato Lula in primo grado, e l’annullamento dell’ordinanza di scarcerazione e’ stato poi disposto dal magistrato federale Joao Pedro Gebran Neto, che aveva istruito il giudizio d’appello.  Favreto, pero’, non si e’ arreso e ha dato un’ora alla polizia di Curitiba per scarcerare Lula, dichiarando non valida l’ordinanza di Neto e affermando che diversamente si macchierebbe di un intralcio alla giustizia.

Davanti al tribunale di Porto Alegre si sono radunati centinaia di simpatizzanti del Partito dei lavoratorio e unita’ antisommossa sono state schierati attorno al comando della polizia federale a Curitiba dove e’ rinchiuso Lula. Sullo sfondo dello scontro fra magistrati c’e’ la battaglia per le elezioni presidenziali del 7 ottobre: non e’ chiaro se Lula, alla guida del Brasile dal 2003 al 2010, potra’ prendervi parte, anche se al momento resta il favorito nei sondaggi con il 30% di consensi. L’ex presidente ha sette procedimenti aperti con la giustizia, per lo piu’ per corruzione, e, anche se si e’ sempre dichiarato innocente, la condanna in appello di lo renderebbe gia’ ora ineleggibile. Lula e’ stato condannato per aver ricevuto in dono una villa in cambio di favori per alcuni appalti pubblici.

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