Liste e programma, Berlusconi a lavoro. Pressing per un posto al sole. Anche Fi verso scissione

Liste e programma, Berlusconi a lavoro. Pressing per un posto al sole. Anche Fi verso scissione
Paolo Romani, Silvio Berlusconi, Renato Brunetta
23 febbraio 2017

Raccontano in FI che uno dei nomi nuovi che Berlusconi sta incontrando sempre piu’ spesso sia il vicepresidente di Confindustria, Francesco Ferri. Ma l’ex presidente del Consiglio da giorni ha intensificato i contatti con molti esponenti provenienti dal mondo delle professioni e dalla societa’ civile. Ieri (per la prima volta) in collegamento via Skype il Cavaliere ha annunciato che una parte dei capilista sara’ destinata ad imprenditori, non a politici di professione. Promesse di ricandidature a molti parlamentari, ma un terzo dei posti andranno alle giovani leve perche’ – ha sottolineato – e’ necessario aprire il partito. Un ‘refrain’ che l’ex premier ripete spesso ma che ha destato ulteriore preoccupazione tra i parlamentari. Del resto – argomenta un big’ azzurro – in alcune regioni non saranno sicuri di passare neanche i ‘capilista’. E’ gia’ quindi partito il pressing per cercare di avere un posto al sole.

BOZZA PROGRAMMA L’ex presidente del Consiglio e’ gia’ in campagna elettorale: nella videochiamata ha spiegato di aver messo gia’ giu’ una bozza di programma. Prevede misure su tutti i temi: interventi per le mamme e le casalinghe, pensioni minime a mille euro in 13 mensilita’, provvedimenti per abbattere il debito, un piano per il sud, per la giustizia, per la sicurezza. Meno Europa e meno tasse e una moneta nazionale alternativo all’euro. “Salvini – ha spiegato l’ex presidente del Consiglio ai suoi – vuole uscire dall’Euro. Ma noi piu’ che inseguire la Le Pen dobbiamo guardare al modello Fillon”. Ma uno dei nodi del contendere nel partito azzurro e’ la legge elettorale: Romani e altri esponenti che puntano all’alleanza con la Lega volevano un sistema che avesse anche una parte maggioritaria. E’ prevalsa la linea del proporzionale con premio alla coalizione e no alle preferenze. E soprattutto una norma anti-primarie: il partito che otterra’ piu’ voti indichera’ il leader. Ma sullo strumento della competizione interna il partito di via Bellerio non intende recedere.

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FI VERSO SCISSIONE Cosi’ come non intende fare un passo indietro Toti sulla necessita’ di una lista unica. Il governatore della Liguria a breve rilancera’ la sua proposta di dar vita ad un nuovo contenitore nel quale possano avere cittadinanza sia i ‘trumpisti’ che i moderati. Ma che saldi subito l’asse con il Carroccio, sulla stregua degli accordi che stanno arrivando sul territorio. Il cosiddetto ‘asse del nord’ non esclude che non si possa arrivare prima delle elezioni ad una scissione dentro FI. Perche’ – ed e’ la convinzione anche di Berlusconi – Renzi non cambiera’ mai il premio alla lista. E l’ex premier esclude fin da ora la possibilita’ di un listone con la Lega. Al momento il Cavaliere punta alla coalizione: se la legge elettorale dovesse cambiare – e’ il suo ragionamento ripetuto oggi ai ‘big’ azzurri – potremmo raggiungere anche il 40%. Il Pd – la riflessione dell’ex presidente del Consiglio – ora e’ al 22%, Renzi sta perdendo consensi. Alle prossime elezioni occorrera’ monitorare la correttezza del voto: quindi un poliziotto per ogni seggio elettorale e minore discrezionalita’ nell’annullamento delle schede nulle e voto all’estero nelle ambasciate e nei consolati.

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