Gela - (corrieredigela) - IlFogliettone.it

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L’Italia è famosa nel mondo per la sua bellezza, i suoi monumenti, le città d’arte e i paesaggi incantevoli che raccontano secoli di storia e cultura. Tuttavia, accanto a questa immagine da cartolina, esiste anche un’Italia meno nota, spesso trascurata, e a volte abbandonata. Alcune città del Paese, nonostante le potenzialità e il valore umano e culturale, versano in condizioni critiche sotto molti punti di vista.

Molti dei centri urbani definiti “brutti” non lo sono per natura, ma per il modo in cui sono stati trasformati dall’uomo. L’urbanizzazione selvaggia, la scarsa manutenzione e una progettazione urbana poco lungimirante hanno prodotto ambienti grigi, disarmonici, e spesso degradati. Alcune città, nate come poli industriali o cresciute senza una visione chiara, oggi faticano a offrire ai residenti una qualità della vita dignitosa.

In molte realtà, come Taranto o Piombino, la presenza di grandi complessi industriali ha dettato lo sviluppo urbano. Queste città, costruite attorno a stabilimenti siderurgici o petrolchimici, hanno sacrificato il paesaggio e la vivibilità sull’altare dello sviluppo economico, con il risultato che oggi si ritrovano in difficoltà anche sul piano ambientale e sanitario.

Il fenomeno delle città meno attraenti tocca tutte le regioni italiane, ma al Sud le difficoltà sono spesso amplificate. I divari infrastrutturali, le carenze nei servizi pubblici, la disoccupazione e la marginalizzazione sociale fanno sì che la percezione negativa di alcune città del Mezzogiorno sia più accentuata. Questo contribuisce a un circolo vizioso di abbandono, spopolamento e ulteriore degrado.

La responsabilità della politica

Molte delle città in difficoltà pagano decenni di politiche miopi, promesse mancate e sprechi. L’assenza di una visione strategica e la mancanza di interventi strutturali hanno lasciato intere comunità in balia del tempo e dell’abbandono. È necessario un cambiamento di rotta che metta al centro la rigenerazione urbana e il benessere delle persone, non solo in termini economici, ma anche sociali e culturali.

Nonostante tutto, anche queste città hanno una storia, una cultura e una comunità che meritano attenzione. Ogni luogo ha un’anima, spesso soffocata dal degrado ma ancora viva. La rigenerazione urbana non è solo una questione estetica: significa ridare dignità a chi ci vive, restituire spazi comuni, creare opportunità per i giovani e attrarre nuove energie.

Petrolchimico Gela - (wikipedia) - IlFogliettone.it
Petrolchimico Gela – (wikipedia) – IlFogliettone.it

Gela, emblema di una crisi profonda

Tra tutte le città citate, Gela rappresenta in modo emblematico la frattura tra bellezza potenziale e realtà vissuta. Situata in una posizione straordinaria sul mar Mediterraneo, con una storia antica e un’identità forte, la città ha subito nel tempo le conseguenze di scelte industriali pesanti e poco lungimiranti. Il polo petrolchimico dell’ENI ha segnato profondamente il territorio, generando inquinamento, degrado ambientale e un lento declino sociale.