Di Maio serra ma su Tap e Sicurezza resta malumore

Di Maio serra ma su Tap e Sicurezza resta malumore
Luigi Di Maio
29 ottobre 2018

“Oggi tra noi alcuni stanno dando segni di cedimento. Questi cedimenti non ce li possiamo permettere. Chi si sfila si prende questa responsabilita’ dinanzi ai cittadini e di questo dovra’ renderne conto”. All’indomani della contestazione dei cittadini pugliesi che non hanno mandato giu’ il dietrofront di M5s sul Tap, il leader penstastellato Luigi Di Maio affida ad un lungo post, rilanciato dal Blog delle Stelle, la difesa del proprio operato e il tentativo di serrare i ranghi dopo che piu’ di un esponente del Movimento legato ai Comitati che si sono battuti contro il gasdotto pugliese ha dato espliciti segni d’insofferenza per il via libera deciso dal governo.

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Un intervento in cui Di Maio ha evocato una metafora militare per dare il senso della gravita’ della situazione: il vicepremier ha infatti rispolverato la testuggine, lo schieramento con cui i soldati romani si corazzavano con i propri scudi per resistere quando erano sotto l’attacco di nemici piu’ numerosi. Ed e’ proprio sulla presenza di un attacco concentrico nei confronti di M5s da parte della forze piu’ disparate che Di Maio ha voluto insistere per far tornare a miti consigli i malpancisti e smorzare ogni focolaio di fronda: “Siamo sotto attacco – ha scritto Di Maio – ma siamo seduti dalla parte giusta della Storia e se avanzeremo compatti anche la vittoria di questa battaglia sara’ nostra, ma dobbiamo essere molto compatti – ha aggiunto come lo era la testuggine romana”.

Secondo Di Maio, l’attacco di “media, partiti e tecnocrati” sta utilizzando strumentalmente la vicenda del Tap per colpire il bersaglio grosso, e cioe’ la “manovra del popolo, che stiamo portando a casa”, col reddito di cittadinanza che “non possiamo rischiare”. Se da una parte pero’ il vicepremier prova a ricompattare i suoi sventolando la bandiera del reddito di cittadinanza, dall’altra e’ ormai chiaro che i fronti su cui l’esercito di M5s deve tornare a marciare compatto sono attualmente piu’ di uno. Sul versante Tap, infatti, fa rumore quanto scrive oggi sul suo blog, ospitato dall’Huffington Post, la senatrice grillina Elena Fattori, che si sfoga parlando di “forconi” con cui l’avrebbero rincorsa gli elettori pugliesi se avessero saputo che le cose avrebbero avuto un tale esito.

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La cosa piu’ rilevante, pero’, e’ la pesante critica della Fattori alla scelta del Movimento di allearsi con la Lega di Matteo Salvini, che appare oggi ulteriormente rafforzato dal via libera al Tap, da lui sempre caldeggiato. E proprio su un altro provvedimento targato Lega (il dl sicurezza attualmente in esame al Senato) si sta misurando la capacita’ di Di Maio di tenere unito M5s, che in questo caso conta un paio di senatori in grande difficolta’ di fronte ad alcune norme del decreto. Tanto che il senatore Gregorio De Falco, che ha presentato emendamenti molto sostanziali rispetto all’impianto del provvedimento, interpellato sulle parole di Di Maio, ha tagliato corto affermando che M5s “e’ una formazione politica e non un esercito”.

Due grane, per Di Maio, che sembrano avere sullo sfondo la questione ben piu’ complessa degli equilibri di governo, con una serie di dossier che si sono chiusi in un modo effettivamente favorevole ai desiderata leghisti. Per invertire il trend e far tornare la bilancia a pendere dalla parte grillina, decisiva potrebbe essere la scelta della giunta pentastellata di Torino guidata da Chiara Appendino di far approvare al consiglio comunale una mozione contraria alla realizzazione della Tav, infrastruttura da sempre osteggiata da M5s, tanto da aver sostenuto e ospitato nei propri ranghi leader storici del Movimento no-Tav. Un’iniziativa forte ma non esente da rischi, come dimostrato dalla vicenda Tap, di natura burocratica ma anche di natura politica, dato che anche in questo caso la posizione del partner di governo leghista e’ opposta a quella grillina.

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