Mascherine in spazi chiusi se peggiora lo scenario

Mascherine in spazi chiusi se peggiora lo scenario
30 dicembre 2022

 Per quel che riguarda l’utilizzo di mascherine il ministero della Salute ricorda che “è efficace nel ridurre la trasmissione dei virus respiratori” e “nel caso in cui si documentasse un evidente peggioramento epidemiologico con grave impatto clinico e/o sul funzionamento dei servizi assistenziali, potrebbe essere indicato il loro utilizzo in spazi chiusi, finalizzato in particolare a proteggere le persone ad alto rischio di malattia grave”. Analogamente, “nel caso di un eventuale sensibile peggioramento del quadro epidemiologico- continua il ministero- si potrà valutare l’adozione temporanea di altre misure, come il lavoro da casa o la limitazione delle dimensioni degli eventi che prevedono assembramenti”.

Sebbene l’evoluzione della pandemia “sia allo stato attuale imprevedibile”, si legge nel documento ‘Interventi in atto per la gestione della circolazione del Sars-CoV-2 nella stagione invernale 2022-2023’, elaborato con il supporto dell’Iss, “il nostro Paese deve prepararsi ad affrontare un inverno in cui si potrebbe osservare un aumentato impatto assistenziale attribuibile a diverse malattie respiratorie acute, prima fra tutte l’influenza, e alla possibile circolazione di nuove varianti di Sars-CoV-2, determinato anche dai comportamenti individuali e dallo stato immunitario della popolazione”. “Sul Covid, il modello restrittivo adottato in passato non ha funzionato, come stiamo vedendo anche in Cina – afferma la premier Giorgia Meloni -. La mia idea è che si debba lavorare sulla responsabilizzazione dei cittadini e sulla prevenzione, piuttosto che sulla privazione delle libertà. E intendo continuare così anche in futuro”. Per quanto riguarda la campagna vaccinale il ministero della Salute spiega che nella stagione invernale 2022-2023 l’obiettivo “sarà quello di continuare a mettere in sicurezza prioritariamente anziani e fragili, proteggendoli dalla malattia grave e dalla ospedalizzazione”.

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Le priorità e i fattori da considerare nella preparazione e nell’attuazione delle nuove strategie vaccinali includono “la prosecuzione della campagna vaccinale in corso, colmando le lacune nella copertura vaccinale del ciclo primario e dei booster raccomandati e mantenendo una sufficiente capacità di vaccinazione; la possibilità di combinare le campagne di vaccinazione contro COVID-19 e influenza; lo sviluppo di programmi di vaccinazione con vaccini adattati, identificando gruppi di popolazione prioritari e assicurando che ci sia una disponibilità sufficiente di dosi; il monitoraggio dell’efficacia e la sicurezza dei vaccini adattati una volta iniziata la diffusione su larga scala; l’implementazione di strategie di comunicazione efficaci per promuovere l’assunzione di dosi di richiamo, il completamento della serie primaria e la campagna sui nuovi vaccini e adattati e sui vaccini proteici. Al tempo stesso, le campagne informative dovrebbero essere indirizzate anche a incentivare l’uso dei vaccini anti-influenzali per le persone a rischio”. 

“Stiamo seguendo” la situazione Covid in Italia e “con attenzione l’incidenza e i dati, che ancora oggi sono migliori delle settimane precedenti – dice il ministro della Salute Orazio Schillaci -. Laddove dovessimo assistere a un aumento del numero dell’incidenza e dei contagi potremmo consigliare nuovamente, soprattutto al chiuso o in situazioni di assembramento, l’utilizzo delle mascherine. Ma non siamo assolutamente oggi in questa situazione”. Per il titolare della Salute, “siamo una nazione che ha dimostrato grande senso di responsabilità nei periodi più duri del Covid: oggi bisogna convincere le persone più fragili a vaccinarsi, non è più l’epoca degli obblighi”. “In uno Stato maturo come il nostro i cittadini responsabilmente si andranno a vaccinare – prosegue – noi siamo per consigliare e puntiamo sulla responsabilità dei cittadini, ma siamo molto sereni: i dati da alcune settimane sono in discesa e continuiamo a essere vigili”. “L’obbligo vaccinale è stato tolto da tempo, spero non ci sia una situazione come quella di tre anni fa: grazie ai vaccini siamo in una situazione completamente diversa”, conclude Schillaci.

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