Meloni conferma asse con Praga in Ue, insieme su migranti e Patto

Meloni conferma asse con Praga in Ue, insieme su migranti e Patto
Petr Fiala e Giorgia Meloni
11 maggio 2023

Pieno accordo sul tema dei migranti, intesa sulla nuova governance europea e sulla transizione green. Giorgia Meloni è arrivata a Praga per ribadire la stretta ‘alleanza’ con la Repubblica Ceca di Petr Fiala, primo ministro che con il suo partito democratico civico (Ods) fa parte del gruppo Ecr presieduto dalla presidente del Consiglio. Molti i dossier sul tavolo della visita (terminata con l’incontro con il presidente della Repubblica Petr Pavel), nell’ottica di un fronte comune europeo. In primo luogo sui migranti. Italia e Repubblica Ceca hanno problemi simili di flussi irregolari: la prima sulla rotta del Mediterraneo centrale, la seconda sulla rotta balcanica.

“Ormai – per Meloni – è inevitabile affrontare la questione a livello europeo” con “la difesa dei confini esterni”, un lavoro sui “rimpatri” e “con i Paesi di provenienza e di transito per garantire un diritto che non abbiamo sempre garantito: il diritto a non essere costretti a scappare”. Su questo, l’Italia si aspetta “azioni concrete da parte della Commissione europea che ci aspettiamo siano portate avanti prima del prossimo Consiglio europeo”. Sulla stessa linea Fiala che chiede “soluzioni rapide perché la situazione è preoccupante”. Meloni “ha fatto molte proposte in questo ambito e come Repubblica ceca le appoggiamo”, assicura. 

Anche sulla nuova governance e sulla riforma del Patto di stabilità è possibile, per i due leader, fare un lavoro comune. Fiala, come Meloni, ha espresso dubbi, nei mesi scorsi, su un eccessivo allentamento dei vincoli agli aiuti di Stato. “Siamo d’accordo – ha spiegato Meloni – sul fatto che le nuove regole non possano non tenere conto delle grandi sfide che l’Europa si è data” sulla transizione verde e digitale, e “non possiamo non immaginare che con le nuove regole gli investimenti necessari per le transizioni”, ma anche per la difesa, “non vengano considerati”. Accordo, ha assicurato la presidente del Consiglio, anche “sulla flessibilità necessaria dei fondi esistenti, per non creare disparità nel mercato unico”.

A proposito di transizione energetica, Italia e Repubblica Ceca sono sullo stesso fronte su un passaggio che deve essere “economicamente e socialmente sostenibile, non guidato da intenti utopici e ideologici”. Quindi ad esempio sullo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035, ha detto Fiala, i due Paesi “lavorano insieme e cercano di far modificare questa proposta europea per ammorbidirne l’impatto negativo”. In tema di energia, Meloni ha ribadito la volontà di fare dell’Italia un “hub” di approvvigionamento per tutta l’Europa. La Repubblica Ceca, da parte sua, vuole “approfondire la collaborazione” su questo tema in cui “l’Italia è molto forte”.

Tra i temi al centro dell’incontro, oltre al sostegno all’Ucraina, anche i rapporti bilaterali, con un interscambio che nel 2022 ha sfiorato i 18 miliardi di euro. “Si può e intendiamo fare molto di più per il nostro interscambio a 360 gradi”, ha garantito Meloni. “Con la Repubblica Ceca confidiamo di rafforzare il lavoro comune sulla difesa, sulle infrastrutture, siamo entrambi impegnati con i nostri Pnrr, possiamo aiutarci reciprocamente con i rispettivi know how. Il campo dell’alimentare e del Made in Italy sono qui molto apprezzati, il primo ministro Fiala è un consumatore e fan di prodotti italiani.
Noi ne andiamo fieri”, ha concluso la premier che nel tardo pomeriggio è ripartita per Roma, dove domani mattina la attende un Consiglio dei ministri.

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