Mercato congressuale, un fatturato da 23,3 mln. Tutte le cifre

12 marzo 2014

L’Osservatorio Congressuale Siciliano porta avanti l’obiettivo di essere nel tempo un punto importante per la definizione del mercato congressuale siciliano, dei numeri e del valore di questa industria, e al tempo stesso un punto di riferimento per tutti gli operatori del settore per analizzare i dati e fornire informazioni aggiornate e attendibili sulle dimensioni, sulle tendenze e sulla segmentazione del mercato congressuale. E così, nel 2013 sono state censite 1.039 richieste inserite da 90 aziende siciliane, di cui 596 eventi confermati e 443 richieste di eventi poi non confermati, dati inferiori a quelli dello scorso anno, nel quale gli eventi inseriti sono stati 1484 in tutto. Gli eventi censiti e confermati si sono svolti soprattutto a Catania (31%), Palermo (29%), Agrigento (23%) e Taormina (7%) e nelle altre province siciliane con numeri decisamente inferiori, da segnalare un incremento per la provincia di Siracusa nella quale da 7 eventi del 2012 si e’ passati a 25 nel 2013. Le location predilette e scelte per lo svolgimento degli eventi sono meeting hotel (438), sedi pubbliche e istituzionali (65), resort congressuali (47), centri congressi e strutture fieristiche con numeri assai inferiori. Sono alcuni dati prodotti dall’Osservatorio Congressuale Siciliano 2013, per l’appunto, frutto della ricerca realizzata da Sicilia Convention Bureau in collaborazione con UniCredit. In dettaglio, la provenienza geografica della committenza dell’evento conferma come per il 2012 l’Italia al primo posto (523), seguita da Germania (15), USA (12), Belgio (6), e altri stati europei. La tipologia degli eventi confermati vede una prevalenza di meeting aziendali (30,37%), seguita da congressi (16,44%), conferenze (7,55%), presentazione e lancio di prodotti (7,21%), viaggio incentive (7,21%), meeting associativo (6,21%), eventi sportivi (1,85%), convention (7,72%) e altre tipologie (13,59%). Il settore merceologico prevalente e’ quello medico/scientifico (24%).

La suddivisione per mese degli eventi confermati nel 2013 conferma il trend di mercato con una prevalenza di eventi confermati nei mesi di gennaio, giugno, aprile, maggio e ottobre, che evidenzia una maggiore destagionalizzazione rispetto al 2012 per la diversa distribuzione durante l’anno. Infatti le percentuali sono notevolmente modificate passando ad esempio dall’11% del gennaio 2012 al 16% del 2013. Nel 2013 si e’ registrato un aumento degli eventi con un numero di delegati che vanno da 50 a 99 (26%) e da 300 a 599 (6%) in proporzione a quelli censiti nel 2012. I 596 eventi confermati hanno coinvolto 53.031 delegati per 49.388 pernottamenti, con un fatturato generato pari ad oltre 23,3 milioni di euro. Quel che emerge dal confronto con i dati del 2012 e’ che pur avendo censito un numero di eventi confermati assai minore (596 contro i 941 del 2012) il valore del fatturato generale e’ pressoche’ identico, differenziandosi di soli 400.000 euro.

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Da questo si puo’ dedurre che la qualita’ degli eventi in termini di numero di partecipanti, durata e fascia di redditivita’ dei servizi richiesti e’ notevolmente migliorata. L’Osservatorio Congressuale del Sicilia Convention Bureau oltre che gli eventi confermati censisce anche quelli non confermati, questo al fine di valutare quali sono le incidenze per la perdita di business del territorio e di conseguenza quali potrebbero essere le strategie di marketing che si possono attuare e nei confronti di chi, andando a delineare i principali competitor dell’Isola. Nel 2013 su 443 eventi negativi, solo su 216 eventi e’ stata indicata la motivazione per la quale la Sicilia non e’ stata scelta come destinazione. Le motivazioni piu’ ricorrenti sono: tariffe piu’ alte rispetto alle aspettative del cliente 7,4%, mancanza di collegamenti diretti 5,1% e indisponibilita’ delle strutture nelle date richieste 5,1%.

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