Milleproroghe, ancora scontro nel governo su Autostrade. Atlantia crolla in Borsa

Milleproroghe, ancora scontro nel governo su Autostrade. Atlantia crolla in Borsa
24 dicembre 2019

Il vertice di maggioranza sul nodo concessioni autostradali e sul pacchetto innovazione e’ stato in bilico fino all’ultimo: la convocazione ufficiale dei delegati delle forze politiche non e’ mai arrivata e, alla fine del Consiglio dei Ministri convocato per fare il punto sul disavanzo della Regione Sicilia, Lorenzo Guerini spiega che “no, non si e’ discusso” del nodo Autostrade. “Abbiamo discusso della questione Sicilia, poi abbiamo fatto una piccola riapertura sul Milleproroghe, ma niente di particolare”. Per il capo politico del M5s, Luigi Di Maio, rimane l’obiettivo minimo “di togliere le concessioni a Benetton che non ha fatto manutenzione, aggiungendo che si tratta “non della linea di M5s, ma di quella del governo”. Italia Viva continua, invece, a dirsi contraria ad una revoca in corso d’opera perche’ metterebbe a repentaglio migliaia di posti di lavoro senza considerare l’impatto sugli investimenti e sulla crescita”. Chiede responsabilita’, invece, il Pd: “Ci sono forze politiche della maggioranza che puntano piu’ alla propria visibilita’ che a valorizzare cio’ che stiamo facendo insieme al governo e questo non va bene”, spiega il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo dem al Senato.

“Il tema – ha sottolineato – non vale solo per la manovra, ma anche per le concessioni. Nel decreto milleproroghe non c’e’ alcuna revoca delle concessioni di Autostrade per l’Italia, ma vengono stabiliti due principi: si blocca l’aumento dei pedaggi a totale discrezione dei concessionari e si contesta la decisione presa durante il governo Berlusconi secondo la quale Autostrade per l’Italia ha diritto ad un indennizzo totale anche in caso di revoca. Noi diciamo che devono valere gli stessi principi per tutti i concessionari. Poi ci sono due revoche effettuate in accordo con i concessionari”. Intanto, Atlantia crolla in chiusura di Borsa segnando -4,85%. Oggi anche la Corte dei Conti, con una relazione di 200 pagine, ha demolito il sistema delle concessioni. Si invita a “trovare un equilibrio tra profitto e interesse pubblico”. Si sottolinea anche come “la diminuzione degli investimenti” nella rete autostradale “e’ risultata costante” nel tempo. Le concessionarie, conclude la Corte dei Conti, hanno goduto di rendimenti ingiustificati potendo permettersi “investimenti sottodimensionati ed extraprofitti” grazie a un sistema regolatorio inadeguato. Il settore soffre di “mancata apertura al mercato” e produce “inefficienze” come “l’irrazionalita’ degli ambiti delle tratte, dei modelli tariffari, di molte clausole contrattuali particolarmente vantaggiose per i privati”.

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Il clima all’interno della maggioranza rimane dunque teso, anche su un tema all’apparenza ‘pacifico’ come quello della necessita’ di un intervento per salvare la Regione Siciliana da un default. Italia Viva, gia’ in mattinata, detta le sue condizioni. Spalmare il debito su dieci anni non basta, spiega Luigi Marattin, bisogna “modificare l’art.7 della norma in discussione oggi. Oppure di ripristinare subito gli obblighi di risanamento che erano stati inseriti nel 2016 e cancellati lo scorso anno”. Nel decreto legislativo che esce da palazzo Chigi viene inserita quindi una integrazione: il termine di dieci anni “e’ ridotto a tre anni qualora, entro novanta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto legislativo, la Regione e lo Stato non sottoscrivano un accordo contenente specifici impegni di rientro dal disavanzo”. Un risultato che accontenta sia i renziani che il resto della coalizione, stando almeno alle dichiarazioni.

“Sulla vicenda della norma relativa alla regione siciliana abbiamo raggiunto l’obiettivo”, spiega Luigi Marattin per conto di Italia Viva. “Dopo mesi di confronti che hanno riguardato anche il precedente governo e’ stata trovata una soluzione seria e rigorosa”, sono invece le parole del ministro dem Francesco Boccia. Altro nodo presente al tavolo – poi sciolto – e’ il pacchetto sull’innovazione digitale. A pesare sul piano proposto dalla ministra 5stelle per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano, sono i ringraziamenti rivolti a Davide Casaleggio che hanno fatto parlare di una “consulenza” del patron di Rousseau proprio sul Piano nazionale per l’innovazione. “E’ caduta la pregiudiziale sul pacchetto innovazione – afferma Paola Pisano -. Dopo il vertice politico che si e’ svolto dopo il Cdm, e’ stato trovato l’accordo per ripresentare, in sede di conversione del decreto Milleproroghe, le norme piu’ importanti come l’identita’ digitale, la piattaforma per le notifiche e il diritto a innovare”.

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