Mondo di mezzo, condanne definitive per Buzzi e Carminati

Mondo di mezzo, condanne definitive per Buzzi e Carminati
Salvatore Buzzi e Massimo Carminati
29 settembre 2022

Condanne definitive per Salvatore Buzzi e Massimo Carminati. Finisce così il processo `Mondo di mezzo – Mafia Capitale`. I giudici della Corte di Cassazione hanno respinto i ricorsi delle difese e confermato le condanne stabilite nell`Appello bis, a12 anni e 10 mesi per Buzzi ed a 10 anni per Carminati. La sentenza di condanna della Cassazione per Buzzi e Carminati è arrivata dopo quasi nove ore di camera di consiglio. Adesso per Buzzi potrebbero riaprirsi le porte del carcere. Per quanto riguarda invece Carminati il periodo di detenzione già scontato potrebbe garantire l`affidamento ai servizi sociali. La procura generale della Cassazione ha depositato nei giorni scorsi la requisitoria con le conclusioni scritte chiedendo di dichiarare inammissibili i ricorsi presentati dalle difese di Carminati e Buzzi.

I giudici del Palazzaccio stasera hanno in sostanza riconosciuto valida la ricostruzione proposta in requisitoria dal sostituto procuratore generale Lidia Giorgio che aveva sottolineato per Carminati il “curriculum criminale”, la “gravità della vicenda associativa accertata (`inquinando persistentemente e pesantemente, con metodi corruttivi persuasivi, le scelte politiche e l`agire pubblico dell`ente locale`, definito una `mucca da mungere`) e il “ruolo apicale” ricoperto dall`ex terrorista nero. Sempre secondo il rappresentante dell`accusa i fatti riferiti a Carminati “permangono gravi in virtù degli elementi indicatori descritti in sentenza dal giudice del rinvio e giustificano un trattamento sanzionatorio che si discosta dal minimo edittale della pena base, ma resta al di sotto della media edittale”.

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Per quanto riguarda invece il ricorso presentato dalla difesa di Buzzi, il sostituto procuratore generale ha evidenziato, nella requisitoria scritta, il “ruolo apicale svolto” dall`ex ras delle cooperative “unitamente al Carminati” oltre al “numero e alla gravità delle condotte accertate al pesante e grave inquinamento della cosa pubblica, nonché -tra gli indici rivelatori della peculiare modalità dell`attività delittuosa e della connessa allarmante gravità- all`assoluto disinteresse di Buzzi per i controlli pubblici, al completo ribaltamento della logica ispiratrice del mondo delle cooperative, oltre che all`appoggio di concorrenti ex art. 110 c.p. e di altro gruppo associativo caratterizzato da strategie criminali violente ed estorsive, ovvero l`associazione di corso Francia, per il recupero dei crediti”.

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