Monte dei Paschi di Siena, via libera a ricapitalizzazione. Lunedì si parte con i bond

Monte dei Paschi di Siena, via libera a ricapitalizzazione. Lunedì si parte con i bond
24 novembre 2016

L’assemblea dei soci di Mps ha approvato, dopo 10 ore, l’aumento di capitale da 5 miliardi: una parte attraverso la conversione di bond subordinati in nuove azioni della Banca e il resto in contanti, di cui una parte riservata ai grandi investitori ancora da trovare e l’altra al mercato senza diritto di opzione in capo agli attuali soci. In apertura di assemblea, l’amministratore delegato di Mps, Marco Morelli ha ricordato ai soci che si richiede l’approvazione “di una operazione senza precedenti per il mercato italiano” che renderà la banca grazie anche al contestuale deconsolidamento di 8,9 miliardi di sofferenze nette, “più solida riportandola a redditività”. Mps, nelle integrazioni richieste da Consob, ha stimato una adesione da parte degli obbligazionisti all’offerta di conversione in azioni per un corrispettivo di 1.143 milioni di euro. “Il umero sulla conversione che abbiamo dato, o abbiamo messo perchè andava messo, ma si tratta di una stima, non rappresenta alcuna soglia, non ho alcuna idea di quale possa essere il livello di adesione”, ha detto Morelli rispondendo, nel corso dell’assemblea, alla domanda di un socio.

L’Ad della banca ha però ricordato come qualsiasi impegno di garanzia da parte del consorzio di banche sulla parte in contanti dell’operazione sia condizionato al “raggiungimento di una soglia soddisfacente nelle conversione dei bond”. La conversione, se arriverà il via libera della Consob al Prospetto d’offerta, partirà il 28 di novembre e si chiuderà il 2 dicembre. Poi dovrebbe partire l’aumento in contanti, molto dipenderà da come i mercati digeriranno l’esito del referendum sulla riforma costituzionale in programma il 4 dicembre. La finestra della sottoscrizione delle nuove azioni potrebbe aprirsi “intorno al 7-8 dicembre per concludersi entro le vacanze di Natale’ ha spiegato Morelli. Tra i soci storici di Mps, la Fondazione Mps, titolare dello 0,7% del capitale della banca, non ha ancora deciso se metter mano al portafoglio e aderire alla ricapitalizzazione delle banca, per la parte in contanti.

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“Se possibile decideremo dopo il referendum”, ha detto il presidente della Fondazione Mps, Marcello Clarich. Declinazione diversa da parte di Morelli: “Per noi l’esito dell’operazione è sicuramente sganciato da valutazioni di tipo ambientale e del referendum. Nel corso degli incontri con gli investitori abbiamo sempre sostenuto questa posizione, poi ognuno è libero di fare le valutazioni che vuole sul passaggio referendario”. E non sono mancate le domande sulla “caccia” ai grandi investitori, Morelli non ha fatto nomi ricordando il vincolo di riservatezza. “Per noi l’esito dell’operazione è sicuramente sganciato da valutazioni di tipo ambientale e del referendum. Nel corso degli incontri con gli investitori abbiamo sempre sostenuto questa posizione, poi ognuno è libero di fare le valutazioni che vuole sul passaggio referendario”. Morelli si è detto convinto che il piano avrà successo sottolineando come occorra fare presto per rimettere la banca in carreggiata, senza 8,9 miliardi di sofferenze nette e con capitale ricostituito, e ha escluso scenari a tinte forti. “La banca non fatto nessuna valutazione di bail-in. Qualsiasi esito diverso da quello previsto andrà discusso con le autorità di Vigilanza”, ha rassicurato il numero uno di Rocca Salimbeni.

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