E’ morto a 91 anni Hugh Hefner, fondatore di Playboy. Ma anche l’uomo dell’horror e dei cartoni animati

28 settembre 2017

E’ morto a Los Angeles all’eta’ di 91 anni Hugh Hefner, fondatore nel 1953 di Playboy con cui fu pioniere delle riviste erotiche. Hefner e’ sempre stato piu’ che un editore: con le sue copertine di nudo femminile che hanno fatto sognare generazioni di ragazzi, i suoi party esclusivi e trasgressivi nella Playboy Mansion, l’imprenditore in pigiama di seta e con la pipa ha “rivoluzionato la cultura sessuale sfidando l’America puritana”, come ha piu’ volte ribadito lui stesso nel corso della sua vita. E mentre Hefner rompeva le barriere del pudore, costruiva un suo immenso e personale impero. Playboy ha salutato il suo fondatore twittando una celebre citazione di Hefner: “La vita e’ troppo breve per vivere il sogno di qualcun altro”. Nato il 9 aprile del 1926, Hugh Marston Hefner era figlio di Glenn e Grace, due metodisti che dal Nebraska si erano trasferiti a Chicago. Hugh crebbe in un “clima di repressione”, aggravato dal fatto che suo padre discendeva da un governatore puritano della Colonia di Plymouth. Da bambino, trascorreva ore a scrivere racconti horror e a disegnare cartoni. “Ho reinventato me stesso”, dira’ in seguito. All’Universita’ dell’Illinois, che frequento’ dopo il militare, cambio’ soggetto e fondo’ una rivista comica. Anni dopo, trovo’ finalmente la ricetta giusta per il suo giornale: un mix di comicita’ accompagnato da un nudo femminile che all’epoca non si era mai visto. Il primo numero di Playboy usci’ nel dicembre del 1953 accompagnato da un commento dell’editore: “Non vogliamo risolvere i problemi del mondo, ne’ dare prova di virtu’ morali”. Hefner aveva 27 anni, era appena diventato papa’ ed era sposato da poco con la stessa ragazza con cui aveva fatto sesso per la prima volta. Divorziarono nel 1959. Dopo di lei arriveranno altre due mogli, entrambe Playmate – le ragazze copertina della rivista – e migliaia e migliaia di donne nel suo letto.

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La nuova rivista arrivata in edicola suscitava imbarazzavo, ma questo non ne impedi’ il decollo. Anzi. Il primo numero vendette 51mila copie. Dopo 4 anni il profitto annuale del magazine delle “conigliette” superava i 4 milioni di dollari. Sulla copertina del magazine sono apparse alcune delle donne piu’ sexy del mondo, a partire da una Marilyn Monroe, giovanissima e in cerca di fama, che comparve nel primo numero. Tra gli scatti piu’ celebri, quelli di Charlize Theron, Kim Kardashan, Pamela Anderson, Carmen Electra, Naomi Campbell, Kate Moss, Kim Basinger. Il paginone centrale da staccare e da appendere era la ciliegina sulla torta. Hefner ha ‘impartito lezioni’ a un certo tipo di uomini, spiegando loro, attraverso le pagine della sua rivista, a che lavoro ambire, cosa indossare, come vivere la vita. (AGI) Per tutta la vita Hefner ha diretto la sua rivista dal suo enorme e frequentatissimo letto. Con il passare degli anni le vendite di Playboy sono crollate fino a toccare nel 2015 il record minimo di 800mila copie, perlopiu’ a causa della concorrenza delle altre riviste e di internet. “E’ stato paragonato a Jay Gatsby, al Citizen Kane e Walt Disney, ma Hefner e’ del tutto originale e, come ha detto lui stesso piu’ volte, ha vissuto la sua vita come in un film romantico”, scrive oggi il New York Times. Ma soprattutto, osserva il quotidiano, Hefner e Playboy “erano inseparabili”. Entrambi “emblemi di una rivoluzione sessuale e di una via di fuga dalla grettezza e dall’intolleranza americana”. Ed “entrambi sono stati derisi negli anni, accusati di essere volgari, adolescenziali, sfruttatori e, alla fine, anacronistici”. Ma la verita’ – continua il New York Times – “e’ che Hefner ha avuto un successo enorme sin dal suo esordio negli anni ’50. Ha avuto un tempismo perfetto”. Ha saputo “scalfire l’America puritana in un’epoca in cui i dottori si rifiutavano di prescrivere i contraccettivi alle donne single e in cui nei film di Hollywood le coppie dormivano in due letti separati”.

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