“E’ morto” ma cuore si ferma un’ora dopo, indagati medici e infermieri nel Frosinate

19 febbraio 2017

Medici ed infermieri che prestano servizio in tre reparti dell’ospedale ‘Santa Scolastica’ di Cassino sono stati iscritti nel registro degli indagati della Procura dopo la denuncia presentata dalla vedova di un uomo di 60 anni, residente a Cassino, secondo cui i sanitari le avrebbero comunicato la morte del coniuge, che pero’ sarebbe deceduto solo un’ora e venti minuti dopo.

Secondo la denuncia presentata da Viorica Morra alla Procura tramite il suo legale di fiducia, l’avvocato Raffaele Iannotta, il marito Alfonso sarebbe stato lasciato solo mentre le apparecchiature continuavano a registrare attivita’ cardiaca. La Procura dovra’ ora stabilire se in quel lungo lasso di tempo potevano essere effettuate manovre di rianimazione. “Mi hanno detto che era morto – racconta la vedova – Lo hanno lasciato solo, su un lettino, zuppo di sangue. Erano le 2.40 della notte del 27 novembre quando mi hanno cominucato il decesso. In realta’, come si evince dai tracciati registrati dal macchinario a cui era attaccato mio marito, alle 3.40 ancora c’era un’attivita’ cardiaca. Poteva essere salvato? E’ quello che voglio sapere e per questo mi sono affidata nelle mani della giustizia. Se qualcuno ha sbagliato deve pagare”. Nella denuncia dunque vengono illustrate varie presunte anomalie che ora sono al vaglio del sostituto procuratore Chiara D’Orefice. I familiari di Alfonso Morra hanno anche dato il nulla osta per un’eventuale riesumazione della salma.

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