E morto Emanuele Severino, filosofo “dell’essere eterno”

E morto Emanuele Severino, filosofo “dell’essere eterno”
Emanuele Severino
22 gennaio 2020

E’ morto il filosofo Emanuele Severino. E’ scomparso a Brescia lo scorso 17 gennaio ma si e’ saputo soltanto oggi, per sua volonta’. Il filosofo, che avrebbe compiuto 91 anni il 26 febbraio, e’ stato gia’ cremato. Severino, era considerato uno dei piu’ grandi filosofi, scrittori e intellettuali viventi. Una filosofia della risposta. Non c’e’ miglior definizione per sintetizzare il pensiero di Emanuele Severino, nato a Brescia il 26 febbraio 1929. Il suo pensiero puo’ essere considerato un costante tentativo di rifissare quei paletti filosofici fatti saltare da Martin Heidegger. Non e’ un caso, infatti, che Severino si sia occupato del filosofo tedesco gia’ nella sua tesi di laurea all’Universita’ di Pavia nel 1950. A causa della mancanza di soluzione ai problemi posti, Heidegger viene considerato come il pensatore che piu’ sistematicamente ha declinato la filosofia come modalita’ interrogativa del pensiero. Tanto che dopo di lui si parla di “pensiero debole”. La ricerca filosofica di Severino, invece, ha cercato fin dall’inizio di indicare il contesto in cui la problematicita’ heideggeriana poteva non restare in sospeso.

Il filosofo italiano si e’ a lungo interrogato sull’essere. Il divenire non esiste perche’ prevede un ‘non essere’ prima e dopo l’essere. Dunque l’ente e’ eterno, non nasce e non finira’ nel nulla. “La negazione del divenire scaturisce immediatamente dall’autentico principio di Parmenide: l’essere e’. Se l’essere diviene – se il positivo sopraggiunge – l’essere, prima di sopraggiungere, non era: ed e’ appunto questo l’assurdo, o e’ appunto questa la definizione dell’assurdo: che l’essere non sia. []. Tutto e’ necessario, allora”, scriveva gia’ nel 1956 nel saggio “La metafisica classica e Aristotele”. A un anno alla laurea, Severino e’ gia’ docente di filosofia teoretica e dal 1954 al 1969 arriva all’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il suo pensiero e’ in forte conflitto con la dottrina ufficiale della Chiesa che nel 1969 proclama ufficialmente l’insanabile opposizione tra il pensiero di Severino e il pensiero cattolico. Andato via da Milano, Severino va a insegnare all’Universita’ Ca’ Foscari di Venezia, dove e’ tra i fondatori della Facolta’ di Lettere e Filosofia. Nel 2005 l’Universita’ Ca’ Foscari di Venezia lo aveva proclamato Professore emerito. Accademico dei Lincei e Cavaliere di Gran Croce, per decenni e’ stato firma del Corriere della Sera.

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