Mosca dice addio all’ambasciatore Karlov, ma l’ira di Putin tutt’altro che sepolta

Mosca dice addio all’ambasciatore Karlov, ma l’ira di Putin tutt’altro che sepolta
22 dicembre 2016

L’ambasciatore russo ucciso da un killer in Turchia è stato sepolto oggi nel cimitero di Khimki a Mosca. Ma l’ira di Vladimir Putin sembra tutt’altro che seppellita. Due sue dichiarazioni fin troppo chiare, nel corso di una giornata di silenzio apparente, sono state battute dalle agenzie russe. Nella prima il leader del Cremlino ha annunciato che intende aumentare il potenziale nucleare russo, con missili capaci di penetrare “qualsiasi scudo di difesa missilistico”. E ancora un altro messaggio perentorio: la Russia è ora più forte di qualsiasi potenziale “aggressore”. Apparentemente due risposte minacciose a chi volesse in qualche modo ostacolare l’intesa tra Mosca e Ankara sulla Siria, fatta traballare dall’uccisione violenta di chi a tale intesa aveva lavorato sodo, l’ambasciatore Andrej Karlov appunto.

PUTIN E non è un caso che oggi le autorità russe – politiche e religiose – hanno prestato a Karlov l’estremo saluto con tutti i possibili onori. Una complessa organizzazione in una capitale sotto la neve, che nella prima mattina ha visto arrivare il feretro al ministero degli Esteri, per il congedo tributato dal capo di stato Vladimir Putin, dal premier Dmitri Medvedev e dagli altri esponenti del mondo politico russo. Il nome di Andrej Karlov compare da oggi, scolpito nel marmo, con altri diplomatici morti nell’esercizio delle proprie funzioni. E forse questo spiega più di mille parole il sentimento del Cremlino, in seguito alla vicenda. Putin si è recato al Ministero, non ha pronunciato alcun discorso, ma ha deposto un mazzo di rose rosse ai piedi della bara. Aveva conosciuto Karlov nel suo viaggio in Turchia e ha presentato le sue condoglianze alla moglie dell’ambasciatore Marina Davydova Karlova, nonché alla madre del diplomatico, Maria.

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KIRILL Con loro si è trattenuto a lungo. “Amava il suo lavoro, amava la vita. Era devoto al lavoro, che era il centro della sua vita insieme con la famiglia”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Sergey Lavrov. Il feretro è stato successivamente trasportato da piazza Smolenskaja alla Cattedrale di Cristo Salvatore, dove le telecamere erano già schierate da ore. “Ambasciatori di tale levatura non ce ne sono molti: rimarrà eroe della Russia per l’eternità”, ha detto il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill, vestito di bianco, nella funzione religiosa celebrata dallo stesso primate. Molta la commozione nella cattedrale. Intenso il profumo di incenso. Alla funzione hanno preso parte molti esponenti del corpo diplomatico, compreso l’ex ambasciatore a Roma e attuale viceministro degli Esteri Aleksey Meshkov.

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