Mps, prende corpo aumento capitale riservato. Oggi il Cda replicherà alla Bce

Mps, prende corpo aumento capitale riservato. Oggi il Cda replicherà alla Bce
7 luglio 2016

di Giuseppe Novelli

Banca-Centrale-Europea bcePer il Monte dei Paschi di Siena prende corpo la strada dell’aumento di capitale riservato. Appare questa l’ipotesi più accreditata a poche ore dal Cda straordinario della banca senese che oggi si limiterà a formulare la risposta da inviare alla Bce sul programma di riduzione dei crediti deteriorati in pancia a Rocca Salimbeni. L’Eurotower ha raccomandato, non ordinato, una riduzione di 9,6 miliardi nei crediti deteriorati netti entro fine 2018. Il Monte, lunedì scorso, con una nota aveva argomentato che si trattava di numeri “in linea con gli obiettivi di un programma di specifiche azioni, recentemente approvato dai competenti organi della Banca e contestualmente sottoposto alle valutazioni della Bce”. Il mercato considera che la cessione dei crediti deteriorati potrebbe far emergere, dipende dal prezzo di realizzo, un deficit di capitale tra 2 e 4 miliardi.

Fonti molto vicine al dossier confermano la trattativa tra Roma e Bruxelles, sul tavolo non un menù unico ma diverse ricette, tra le più probabili un aumento di capitale riservato con il coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti. Da definire anche lo strumento, ma secondo diversi analisti, l’emissione di obbligazioni convertibili, avrebbe l’ulteriore vantaggio di evitare eccessive dolorose diluizioni in capo ai piccoli risparmiatori che hanno puntato sui titoli del Monte. Più difficile e sicuramente più lunga sarebbe invece la strada di uno scorporo di parte dei crediti deteriorati attraverso lo spin-off e il conseguente deconsolidamento di Mps Capital Services. Ieri, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e i vertici di Cassa depositi e prestiti, il presidente Carlo Costamagna e l’Ad Fabrizio Gallo, sono stati a Palazzo Chigi.

Il premier Matteo Renzi, dopo l’incontro con il premier svedese Stefan Lofven, sui crediti deteriorati in pancia al sistema bancario tricolore ha parlato di un problema “in via di definizione attraverso gli interventi” già definiti come il fondo Atlante, “auspichiamo soluzioni di mercato”. Il tempo è tiranno e il mercato vorrebbe una soluzione rapida anche prima della pubblicazione degli stress test sulle banche europee condotti dall’Eba. Molti analisti ritengono che proprio dagli stress test, che questa volta non hanno valore ordinatorio, potrebbe emergere un nuovo deficit di capitale in capo a Mps negli scenari avversi. Ma c’è un altro fattore in gioco, tutt’altro che secondario. Deutsche Bank, la maggiore banca tedesca, ha fallito gli stress test negli Usa con conseguente crollo del titolo in Borsa. Si annuncia dunque un problema sistemico a livello nazionale ma globale e tutto “made in Germany” piuttosto che “made in Italy”. A quel punto sulle banche non sarebbe solo l’Italia a dover negoziare con Bruxelles: un fattore che allenterebbe la pressione sulla posizione negoziale di Roma. Ieri il titolo Mps, dopo due giorni di forti rovesci nei quali aveva perso il 30%, ha registrato un rimbalzino tecnico +6,07%.

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