Mulè: entro fine anno nascerà la “nuova” Forza Italia

Mulè: entro fine anno nascerà la “nuova” Forza Italia
L'ex direttore di Panorama, deputato di Fi, Giorgio Mulè
17 ottobre 2019

Onorevole Giorgio Mulè, Forza Italia è già sul piede di guerra contro una manovra appena licenziata dal governo giallorosso.

“L’Italia e gli italiani conosceranno la fragilità di una manovra che mortifica le imprese, i lavoratori, gli autonomi, che tradisce gli impegni presi e che porterà questo Paese verso una decrescita totalmente infelice. Non solo. Con le misure previste con la deroga al codice della privacy che consente all’Agenzia delle entrate e alla Guardia di Finanza di entrare nei conti correnti in maniera preventiva, significa spiare la vita delle persone, quindi un altro passo che ci porta di fronte a un baratro verso il quale invito tutti nel centrodestra a fare una seria riflessione perché siamo davanti a un pericolo davvero enorme. Fi si opporrà a questo disegno criminoso per lo sviluppo di questo Paese”.

Perché Fi sabato sarà in piazza a Roma?

“Come ha spiegato in maniera chiara il presidente Berlusconi, non è possibile stare con un governo che ha messo le mani nel peggiore dei modi nelle tasche degli italiani, che porta un’insidia ai diritti di libertà, con un governo che sta adottando uno stato etico e di polizia, nel nome a una finta lotta all’evasione fiscale. Basterebbe soltanto questo, per aderire alla manifestazione”.

Inutile nascondere che sul fronte organizzativo, Fi è in alto mare.

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“Il partito ha bisogno di scosse, di ritrovarsi nei territori e ha bisogno di segnali concreti sul fronte proprio organizzativo. Usciti dalla tragedia del governo gialloverde, siamo piombati nell’incubo del governo giallorosso e questo ci consente di dare, finalmente, seguito a quello che Fi deve fare in termini di riorganizzazione. Che sia l’Altra Italia, Forza Italia, che sia quello che sia, ma questo centro moderato, liberale ma non supino e che è distante dal sovranismo buio che molte volte vediamo, deve avere la sua realizzazione. E penso che dopo le elezioni in Umbria già arriveranno i primi segnali concreti”.

E’ in corso un altro scontro Fi-Lega dopo la bocciatura di Matteo Salvini al vostro candidato governatore in Calabria.

“Le obiezioni, le frizioni, li abbiamo avute anche in Abruzzo, in Basilicata, ancor prima in Molise. E’ nell’ordine delle cose che all’interno di questa coalizione i toni si alzano. Ma il centrodestra sa, che se non converge su un nome nel rispetto dei patti, non può vincere. Ora, sulla candidatura di Mario Occhiuto ho visto delle perplessità legate alle indagini che lo riguardano e che non possono essere tema sollevato dalla Lega. Abbiamo giustamente difeso la bandiera del garantismo mentre in parlamento avevamo vice ministri rinviati a giudizio con processi in corso di primo grado. Mi riferisco a Massimo Caravaglia, Edoardo Rixi, mai ci siamo fatti sfiorare dall’idea che per quel motivo non erano “degni” di ricoprire quel ruolo. E proprio perché siamo centrodestra, perché siamo diversi da quel principio manettaro dei 5stelle che presuppone che solo per un avvio di un’inchiesta uno venga espulso dalla vita sociale. Quindi, se il problema è giudiziario, non è un problema, Occhiuto è il nostro candidato. Se invece è una questione di merito e la Lega ha qualche indicazione da dare, pronti a discuterne come sempre abbiamo fatto”.

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Alleanza con Matteo Renzi?

“Assolutamente no, nel momento in cui questo centrodestra è già maggioranza nel Paese non ha motivo di allargare il perimetro. La storia di Renzi è di uno di sinistra e che tenta di essere meno integralista della sinistra estrema dalla quale ha vissuto fino a pochi giorni fa. Quel tipo di storia e di valori non ci possono appartenere e con i quali non possiamo avere alcuna convergenza dal punto di vista della governabilità.

Sembra ingrassare, l’anima sudista di Fi che fa capo a Mara Carfagna.

“Sicuramente Mara Carfagna ha una radice, quella campana, e inevitabilmente è punto di riferimento per la sua storia personale e politica di quell’area di cui ne difende egregiamente le istanze. Però faremmo un torto a lei se la relegassimo all’espressione del Sud, perché significa il fallimento politico di una persona che ha tutte le carte in regola per essere leader nazionale”.

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