Muore Patto Nazareno, nasce quello Berlusconi-Salvini

Muore Patto Nazareno, nasce quello Berlusconi-Salvini
9 febbraio 2015

Si prospetta un’opposizione senza esclusione di colpi. Il progetto è chiaro: rifondare il centrodestra. Ricostruire l’alleanza dei moderati partendo da destra. La strategia del duo Silvio Berlusconi-Matteo Salvini è quello di più concreto che ha il centrodestra dopo il crollo del Patto del Nazareno nel post Quirinale. Matteo Renzi è sicuro della sua maggioranza, grazie anche al cambio di casacca di diversi parlamentari, ma in Senato si prospetta una dura battaglia tra ostruzionismo e sub emendamenti ad hoc che rallenteranno inevitabilmente l’iter delle riforme.

LE RIFORME Al centro ci sono le riforme costituzionali, quella del Titolo V, molto cara alla Lega. E’ su questa scacchiera che si giocherà la partita della destra. Di rientro dal breve tour in Sicilia, Salvini ha incontrato Berlusconi ieri sera nella residenza dell’ex Cavaliere, ad Arcore. Accanto a loro Giovanni Toti, seduto al fianco del leader forzista, e Giancarlo Giorgetti vicino al capo del Carroccio. Obiettivo principale, preannunciato dallo stesso Salvini nel pomeriggio di ieri, è “riannodare i fili del dialogo” tra ex alleati e fare il punto della situazione dopo i cambiamenti dello scenario politico nazionale arrivati con l’elezione di Sergio Mattarella. In particolare, si sono “concordati alcuni punti” su cui costruire “un’opposizione al governo” Renzi ed è “confermata l’alleanza” in vista delle Regionali.

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IL VOTO DI MAGGIO. L’alleanza tra le due forze politiche sembra emergere soprattutto in Veneto e Liguria. Si tratterà ora di trovare un’intesa sugli uomini, perché se è scontata la ricandidatura di Luca Zaia in Veneto, in Liguria si tratterà di convincere i leghisti a non schierare a tutti i costi un loro uomo che rischierebbe di penalizzare la coalizione in partenza.

NCD ll consolidamento dell’asse implica l’allontanamento di Angelino Alfano. Salvini non tollera la convivenza, mentre Berlusconi considera il Nuovo Centrodestra “il partito delle poltrone”, ormai consolidato al governo e difficilmente scindibile dai destini di Renzi. “Si sono ridotti a fare da cespuglio al Pd”, avrebbero concordato ieri sera tardi a Villa San Martino.

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