Napoli, non vuole il bucato steso in cortile e fa una strage: 4 morti e 6 feriti (VIDEO)

Napoli, non vuole il bucato steso in cortile e fa una strage: 4 morti e 6 feriti (VIDEO)
15 maggio 2015

polizia-arrestoUn bucato steso in ballatoio sarebbe alla base della strage avvenuta nel pomeriggio a Napoli. Un insospettabile, un infermiere 45enne incensurato in servizio presso l’ospedale cittadino Cardarelli, ha ucciso 4 persone e provocato il ferimento di altre 6. Il terrore si è sviluppato in circa un’ora, a partire dalle 15, quando Giulio Murolo ha imbracciato un fucile a pompa che aveva in casa e che deteneva regolarmente per uso sportivo, uccidendo sul colpo prima la cognata Concetta Uliano, poi il fratello Luigi Murolo e quasi come se giocasse al tiro al bersaglio dal balcone al primo piano della sua abitazione in via Napoli a Capodimonte, nel quartiere Miano, ha esploso almeno 16 proiettili. Alcuni di questi hanno ferito a morte un suo vicino di casa, il tenente della polizia municipale, il 60enne Francesco Bruner, e un passante 56enne, Luigi Cantone, che si trovava a transitare in strada in sella a uno scooter. Sei invece i feriti: due poliziotti, un carabiniere ed altre due persone che si trovavano a passare in quel momento sul luogo della strage: un 74enne e un 24enne. Tutti sono in gravi condizioni ma non in pericolo di vita. È invece in Rianimazione un altro vigile urbano le cui condizioni sono critiche.

A convincere l’uomo a deporre le armi e a costituirsi un operatore del 113 con il quale l’omicida si è intrattenuto, in tre diverse occasioni. L’agente ha conquistato la sua fiducia intrattenendolo in maniera conviviale e spingendolo ad aprire la porta privo della maglietta, segno che fosse disarmato. Proprio mentre era in corso l’ultima telefonata, Murolo ha aperto la porta e si è consegnato al capo della Omicidi e al dirigente del Commissariato Scampia. Alzando le mani non ha pronunciato parola ed è stato condotto negli uffici della Questura in via Medina tra una vera e propria sommossa popolare. Sotto l’abitazione dell’uomo, infatti, si sono radunate circa 500 persone che hanno tentato di linciarlo danneggiando anche alcune auto di polizia e carabinieri accorse sul posto. Insulti e imprecazioni nei confronti di chi aveva commesso una vera e propria strage senza motivo.

Gli investigatori sono ancora al lavoro per ricostruire con esattezza quanto avvenuto. Alcuni ancora i lati oscuri. Al momento, però, sembra certo che l’infermiere non sia affetto da disturbi psichici o abbia patologie pregresse. Da accertare se avesse fatto uso di stupefacenti o bevuto alcol in dosi eccessive. Si sta anche procedendo al censimento delle armi che l’uomo deteneva in casa, tutte regolarmente registrate per uso sportivo. Intanto lo choc procurato in città da quanto avvenuto ha spinto il sindaco partenopeo Luigi de Magistris a proclamare il lutto cittadino da domani fino al giorno in cui saranno celebrati i funerali delle quattro vittime. Una decisione che ha provocato, di fatto, l’annullamento della cerimonia di inaugurazione della nuova stazione della metropolitana di piazza Municipio, alla quale aveva annunciato la sua partecipazione anche il premier Matteo Renzi. Sempre per rispettare il lutto, lo stesso presidente del Consiglio ha spinti il Partito democratico a cancellare un appuntamento elettorale con lo stesso Renzi e il candidato del Pd alla guida della Regione Campania Vincenzo De Luca.

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