Scuola, deputati dai sindacati in piazza. Renziani contestati

Scuola, deputati dai sindacati in piazza. Renziani contestati
15 maggio 2015

Il colpo d’occhio è che all’inizio del sit it in piazza ci sono più deputati che manifestanti: l’appello dei sindacati a partecipare davanti al Pantheon a un sit in contro la riforma della scuola all’esame dell’aula della Camera coglie nel segno. Alle 16.30 l’Assemblea approva con uno scarto di 294 voti la proposta di Sel di sospendere per un’ora i lavori proprio per accogliere la richiesta di quanti stanno contestando la riforma del governo Renzi. Tra turisti, venditori ambulanti, un centinaio di manifestanti con le bandiere delle diverse sigle sindacali e una folla di fotografi, cronisti e cameramen spuntano quindi tutti i deputati di Sel, diversi M5S ed ex M5S, Pippo Civati e molti esponenti della minoranza Pd: Gianni Cuperlo, Andrea Giorgis, Barbara Pollastrini, Guglielmo Epifani, Giuseppe Lauricella, Davide Zoggia, Alfredo D’Attorre, Nico Stumpo e Stefano Fassina. quest’ultimo criticato all’inizio (“La sinistra non si deve svendere”, gli dicono in diversi), poi applauditissimo quando dal palco chiede al governo e ai suoi colleghi deputati di fermare l’esame del ddl, di fare un provvedimento per assumere i precari e sul resto aprire un “dialogo vero”. Se così non fosse, non solo è in discussione il suo voto ma anche l’applicazione delle nuove norme perché, avverte Fassina, “se 618mila tra insegnanti e tecnici della scuola hanno scioperato contro il provvedimento, insomma se chi lo deve applicare non è d’accordo la norma non funzionerà”.

Nessuno tra gli esponenti della minoranza Pd per la verità si sbilancia su come voterà alla fine sul ddl scuola: “Oltre a Fassina, sceglie di prendere la parola dal palco anche il presidente dei deputati Sel, Arturo Scotto, che definisce “una finzione” l’apertura al dialogo di Renzi “legata alla paura di un terremoto alle elezioni regionali”. Infatti, spiega, “tutte le nostre proposte sono state bocciate, l’unica che hanno accolto è quella di sospendere l’esame del ddl per un’ora per permetterci di scendere in piazza oggi pomeriggio”.
Parla dal palco anche il deputato pentastellato Gianluca Vacca, applauditissimo. Se la prende con chi nel Pd “prima vota a favore in Aula e poi viene qui a protestare”. Tra i pentastellati ci sono anche Angelo Tofalo e Maria Marzana ma le telecamere sono tutte per Alessandro Di Battista che chiede “il ritiro del ddl”.

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Unico esponente del centrodestra in piazza, Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia. All’appello dei sindacati però rispondono anche ma anche i difensori della riforma Renzi: i dem Daniele Marantelli, Gea Schirò, Andrea Romano ma soprattutto le due più strenue sostenitrici in commissione Cultura del ddl ribattezzato dal premier ‘La buona scuola’, le deputate Pd Anna Ascani e Simona Malpezzi. Quest’ultima viene contestata al suo arrivo: “Malpezzi a casa, Malpezzi a casa”, è il coro degli insegnanti. Tutti i deputati, senza distinzione, ascoltano per un’ora lo sfogo dei manifestanti che li circondano esponendo uno a uno i loro problemi mentre sul piccolo palco allestito alla sinistra del Pantheon si susseguono gli interventi. Ad ascoltarli arriva anche il leader storico dei Radicali Marco Pannella con l’inseparabile sigaro. A chi gli domanda cosa pensa del video di Renzi alla lavagna con i gessetti, replica ironica: “Chi cazzo è Renzi? Io sono troppo vecchio, Renzi non lo conosco”.

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