Nasce SafeCity, primo social per la sicurezza dei cittadini

Nasce SafeCity, primo social per la sicurezza dei cittadini
19 settembre 2017

La sicurezza pubblica e’ un tema molto sentito nel particolare momento storico in cui stiamo vivendo. SafeCity e’ il primo social network per la sicurezza partecipata, crea un filo diretto fra i cittadini e le istituzioni preposte al monitoraggio del territorio. Si tratta di una piattaforma mobile first che consente a chi e’ in possesso di uno smartphone o tablet Android o Apple di condividere tempestivamente le informazioni riguardo alle situazioni alle quali assistono, comunicando fra di loro e direttamente con le istituzioni. Il funzionamento del social network di sicurezza partecipata e’ molto semplice. Il cittadino scarica gratuitamente da Google Play o AppStore l’applicazione per il proprio device mobile, quindi si iscrive inserendo i propri dati personali (sono richiesti per l’accesso nome, cognome, data di nascita e indirizzo mail) e definisce i propri “punti di interesse”, ovvero i luoghi geografici per i quali vuole ricevere informazioni inerenti alla sicurezza da parte degli altri utenti e delle istituzioni. Attraverso la scelta di un nickname ha la liberta’ di restare anonimo con il resto della community. Quando viene individuato un fenomeno di disturbo all’ordine pubblico o inerente il decoro urbano, l’utente di SafeCity pubblica una segnalazione guidato da Safecity. Indica quindi dove e’ avvenuto il fatto digitandone l’indirizzo o aiutato dalla geolocalizzazione del suo dispositivo. Indica anche una categoria per classificare l’accaduto, scegliendo da una delle possibili proposte (tra le quali abusivismo, appropriazione indebita, atti osceni in luogo pubblico, bullismo, corruzione di minori, danneggiamento, decoro urbano, estorsione, frode, ricettazione, rissa, ritrovamento, smarrimento oggetto, schiamazzi, violazione di domicilio, violenza ecc).

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Questo consente a Safecity la classificazione dei fenomeni e l’applicazione di meccanismi automatici di avvaloramento, che hanno lo scopo di gestire i casi piu’ delicati (es. rapina, sequestro di persona ecc.) e arginare false segnalazioni e fenomeni di allarmismo ingiustificato. L’utente aiuta quindi la community indicando la sua percezione riguardo l’affidabilita’ della segnalazione: certa quando, ad esempio, ne’ e’ diretto testimone; incerta quando al contrario, ad esempio, gli e’ stata riportata. Puo’ aggiungere un commento personale e una fotografia, in modo da arricchire e rendere piu’ precisa la sua segnalazione. Attraverso notifiche automatiche e una ricca bacheca il cittadino e’ tempestivamente e sempre aggiornato su quanto accade nei dintorni dei suoi punti di interesse. Se iscritto a Facebook e Twitter puo’ raggiungere amici, parenti e tutti i propri contatti condividendo sia le sue segnalazioni sia quelle ricevute dalla community. Il progetto nasce all’interno dell’azienda milanese Citel SpA, leader a livello nazionale nei sistemi di governo e controllo centralizzato per P.A. e aziende di grandi dimensioni italiane. “Gruppi sui social o in chat non offrono alle istituzioni dei dati classificati e organizzati, utili per mettere in atto piani reali di prevenzione. – esordisce Nils Fazzini, general manager di Citel – Questi strumenti, a volte utilizzati in mondo improprio, non tutelano la privacy di quei cittadini virtuosi che, condividendo informazioni su questi gruppi, condividono anche i propri dati personali con altri utenti. Inoltre possono mettere a rischio la privacy di cittadini che possono diventare oggetto inconsapevole delle segnalazioni, comparendo in fotografie o commenti non autorizzati”.

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