Nessuna sfida diretta tra big, fari su Bologna-Siena-Firenze

Nessuna sfida diretta tra big, fari su Bologna-Siena-Firenze
Maria Elena Boschi e Michaela Biancofiore (d)
2 marzo 2018

Saltano le sfide dirette tra i big. Tantomeno nelle urne ci sara’ un duello all’ultimo sangue tra i leader di partito, cosi’ come non si e’ svolto in tutta la campagna elettorale nessun faccia a faccia televisivo tra i candidati premier in pectore. Matteo Renzi, Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Luigi Di Maio e Pietro Grasso sono tutti candidati in collegi e regioni diverse. Anzi, per quel che riguarda Salvini, il leader della Lega ha deciso di non gareggiare in nessun collegio uninominale, scegliendo invece 5 collegi plurinominali al Senato (Calabria, Lazio, Lombardia, Liguria, Sicilia). Dunque, le uniche sfide dirette su cui saranno puntati i riflettori sono quelle di Siena, per la Camera, dove il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, candidato per il Pd, se la dovra’ vedere con il responsabile Economia della Lega, Claudio Borghi. Sfida che assume un significato anche simbolico, oltre che politico, per la vicenda delle banche. L’altra sfida ‘sotto osservazione’ e’ quella di Firenze, dove il segretario dem viene sfidato dall’economista anti-euro Alberto Bagnai della Lega. Altro duello, ma sempre di ‘secondo livello’, ci sara’ a Bologna, per il Senato, dove il centrista Pier Ferdinando Casini, alleato con il Pd, cerchera’ di strappare il seggio all’ex governatore emiliano e commissario straordinario per il terremoto del centro Italia (nominato dall’allora premier Renzi) Vasco Errani, che corre sotto il simbolo di Leu. Qui la questione e’ tutta politica: militanti e dirigenti locali dem hanno infatti protestato per il seggio assegnato a Casini, in una citta’ storicamente di sinistra e per di piu’ contro un esponente molto amato a sinistra come Errani.

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Tutte le altre sfide per la conquista di un collegio uninominale perdono di ‘potenza’ e di rilevanza politica, in quanto vedono confrontarsi esponenti dei vari partiti di diverso ‘peso’ o ‘peso minore’. Partendo dal nord Italia, Maria Elena Boschi per il Pd dovra’ vedersela nel collegio uninominale per la Camera di Bolzano contro la fedelissima del Cavaliere, Michaela Biancofiore (per M5s corre Filomena Nuzzo, mentre per Leu Markus Frei). In Lombardia e’ saltata la sfida diretta tra Bruno Tabacci e Laura Boldrini. In quota +Europa nel collegio della Lombardia Milano 1 corre Tabacci e a sfidarlo Leu ha candidato il costituzionalista anti-Italicum Felice Besostri, mentre per la coalizione di centrodestra corre l’avvocato, ex componente del cda di Veneto banca e Mondadori, Cristina Rossello. La presidente uscente della Camera e esponente di Leu, Laura Boldrini, corre sempre in Lombardia ma nel collegio Milano 3 e dovra’ vedersela con il 5 stelle Manlio Di Stefano e il dem Mattia Mor. In Emilia l’altra sfida clou: per un seggio al Senato si sconteranno Casini contro Errani e sara’ la civica vicina a Forza Italia, Elisabetta Brunelli, avvocato e presidente di Confedilizia, la protagonista per il centrodestra, mentre e’ saltata la sfida per un seggio alla Camera tra Pierluigi Bersani e Piero Fassino. Bersani, candidato per Leu, corre nell’uninominale a Verona e se la dovra’ vedere con la fedelissima di Renzi, Alessia Rotta.

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In Toscana si svolgera’ la sfida sull’economia e le banche tra Padoan e il leghista Borghi, nel collegio di Siena per la Camera; il segretario Pd, Matteo Renzi, corre invece per il Senato, nel collegio di Firenze, e dovra’ vedersela con l’economista anti-euro Alberto Bagnai della Lega (Leu schiera Alessia Petraglia, senatrice uscente, i 5 stelle Nicola Cecchi, avvocato che nel 2016 aveva la tessera Pd e si schiero’ apertamente per il si’ al referendum costituzionale). E’ saltata anche un’altra sfida da riflettori: quella nel collegio Roma 1 per la Camera, dove corre il premier Paolo Gentiloni e i 5 stelle avrebbero dovuto schierare Carla Ruocco. Invece, Gentiloni dovra’ vedersela con Angelo Cirulli, investitore coinvolto nella vicenda di Banca Etruria, “un piccolo imprenditore che e’ stato truffato dal decreto salva-banche”, lo ha presentato cosi’ Di Maio. Per Leu corre il vicepresidente nazionale di Arci, Filippo Miraglia, mentre il centrodestra schiera Luciano Ciocchetti, ex Udc, ex FI e poi vicino a Fitto. Sempre nel Lazio, ma per il Senato, nessun ‘grosso calibro’ sfida Emma Bonino, Leader di + Europa: nella circoscrizione Lazio 1 Gianicolense, infatti, Bonino dovra’ competere con Laura Lauri (Leu) e Claudio Consolo (M5s). Niente gara da ring nemmeno per la leader di FdI, Giorgia Meloni, candidata nell’uninominale per la Camera, Lazio 2 Latina, contro Tommaso Conti di Leu, Federico Fautilli Pd, Leone Martellucci M5s. Il candidato premier dei 5 stelle, Luigi Di Maio, e’ candidato per la Camera in Campania, nel collegio uninominale di Acerra e deve scontrarsi con il critico d’arte Vittorio Sgarbi che corre per il centrodestra, Antonio Falcone per il Pd e Vincenza Iasevoli per Leu. Infine, resta la sfida in Puglia tra Massimo D’Alema (Leu) e Teresa Bellanova (Pd), mentre nessuna sfida al vertice per il leader di Leu, Pietro Grasso, candidato nell’uninominale in Sicilia a Palermo.

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