Il gruppo multinazionale Netflix “al temine della fase di accertamento fiscale condotto dall’Agenzia delle Entrate, ha proceduto al versamento complessivo e un’unica soluzione” di poco più di 55,85 milioni di euro a titolo di imposte, sanzioni ed interessi per il periodo dall’ottobre 2015 fino al 2019″. Lo ha reso noto in un comunicato la Procura di Milano che aveva coordinato un’indagine del Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza milanese.
La Procura ha inoltre spiegato che “dal 1 gennaio 2022, il gruppo ha costituito una società di diritto italiano che ha iniziato a stipulare i contratti e fatturare i corrispettivi provenienti dagli abbonamenti sottoscritti con gli utenti nazionali, e ciò determinerà la tassazione in Italia dei redditi ivi prodotti dalla vendita degli abbonamenti agli utenti residenti sul territorio nazionale”. “L’indagine – sottolinea il comunicato firmato dal procuratore di Milano Marcello Viola – rappresenta il primo caso, in ambito mondiale, in cui viene ipotizzata l’esistenza di una stabile organizzazione occulta di una società estera operante nella Digital Economy, completamente priva di personale e caratterizzata esclusivamente da una struttura tecnologica avanzata”.
