Niente baci sulla guancia, gli italiani più freddi dei finlandesi

Niente baci sulla guancia, gli italiani più freddi dei finlandesi
27 ottobre 2015

bacioQuando è opportuno toccare un interlocutore, per salutarlo, per dimostrargli affetto? E’ una domanda che tutti si sono fatti, prima o poi. Quando baciare una persona, quando stringerle la mano? Una risposta l’ha data un team di ricerca dell’Università di Oxford, il quale consiglia di usare cautela. E rivela: gli italiani sono più a disagio nel contatto fisico rispetto a finlandesi e russi. Il giornale britannico Telegraph oggi spiega che la ricerca coordinata dal professor Robin Dunbar, psicologo evolutivo presso il Dipartimento di psicologia sperimentale di Oxford, ha analizzato la risposta di 1.300 tra uomini e donne in cinque paesi, con la collaborazione dell’Università Aalto della Finlandia, al contatto fisico. Lo studio è stato pubblicato dal giornale Proceedings of the National Academy of Science. Dunbar, commentando l’abitudine sempre più diffusa di baciare sulla guancia come forma di saluto, ha ammesso che ormai si tratta di un comportamento socialmente accettato, ma ha avvertito: “La maggior parte degli individui mette la sua mano sul braccio della persona come meccanismo frenante per far capire alla persona conosciuta che non stiamo per morderla”. Il contatto fisico non è insomma necessariamente gradito.

“Noi interpretiamo il tocco in base al contesto della relazione. Possiamo percepire un tocco in un particolare posto, da parte di un parente o di un amico, come un gesto piacevole, mentre lo stesso tocco da un partner più essere più piacevole, e da un estraneo del tutto sgradito”, ha sottolineato il professore. “Vorrei segnalare – ha continuato – che baciare un estraneo sulla guancia può essere sgradito a molte persone. Ma nella vita moderna è diventato convenzionale come una stretta di mano e non sembra più un gesto molto intimo, specialmente se si è introdotti da un amico”. I ricercatori hanno chiesto agli individui interpellati di colorare le aree del corpo umano nel quale permetterebbero a particolari persone di toccare, andando da un partner a un estraneo. I risultati, combinati, hanno prodotto una mappa nella quale, per la prima volta, viene indicata l’area toccabile del corpo in rapporto alla relazione particolare intrattenuta. I risultati sono in alcuni casi prevedibili, in altri meno. Per esempio gli italiani sono meno a proprio agio se toccati rispetto ai russi e ai finlandesi, che sono quelli più a proprio agio. “I risultati indicano che toccare è un importante modo per mantenere le relazioni sociali”, ha spiegato Julia Suvilehto della Aalto University. “Più è grande il piacere prodotto toccando una specifica area del corpo – ha precisato -, più selettivamente noi permettiamo agli altri di toccarla”.

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