Niente Imu e Tasi per il comodato d’uso. Spunta lo sconto sulla casa prestata ai figli

Niente Imu e Tasi per il comodato d’uso. Spunta lo sconto sulla casa prestata ai figli
9 novembre 2015

di Laura Della Pasqua 

Esenzione dal pagamento di Imu e Tasi anche per i proprietari di una seconda casa che sia stata data in comodato d’uso ai figli (o dai figli ai genitori). È un’ipotesi a cui sta lavorando la maggioranza in Senato, secondo quanto riferisce una delle relatrici del disegno di legge Stabilità, Federica Chiavaroli. Dopo l’azzeramento della Tasi sull’abitazione principale, è in arrivo un’agevolazione anche per questa tipologia di immobili. L’Istat rileva che una casa su 10 in Italia viene data in comodato d’uso; i fortunati che vivono in un’abitazione “prestata” sono circa 2,5 milioni, e sono più numerosi tra i single fino a 34 anni, con titoli di studio medio-alti. L’Istat, in alcune tabelle contenute in un dossier presentato in occasione delle audizioni sulla legge di stabilità in Senato, ha tracciato uno scenario di questo fenomeno abitativo. Innanzitutto la spesa media mensile delle famiglie in comodato d’uso è di 150 euro, contro i 553 euro di chi vive in affitto. “Dopo aver ottenuto l’eliminazione delle tasse sulla prima casa, la mia prossima proposta è togliere Imu e Tasi anche dalla seconda casa data in comodato d’uso ai figli” ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Inoltre, ha aggiunto, “vogliamo rendere deducibili tutte le spese sostenute dalle giovani coppie per un bambino fino al compimento di un anno d’età”.

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Secondo i dati dell’Istituto di statistica l’uso gratuito dell’abitazione interessa a livello nazionale il 9,6% delle famiglie e viene utilizzato soprattutto al sud e al centro, dove viene struttato rispettivamente dall’11,3% e dall’11% dei nuclei; mentre al nord si ferma al 7,9%. Nei comuni fino a 50.000 abitanti il 10,7% delle abitazioni è in comodato d’uso, mentre nelle aree metropolitane scende fino al 7,5% e nelle altre zone si colloca all’8,8%. La formula dell’uso gratuito riguarda il 26,8% delle persone sole fino a 34 anni, e il 16,7% delle persone sole nella fascia 35-64 anni. Meno diffuso, invece, tra le coppie con figli (7,5%) e senza (5,4%). Nei soggetti con titoli di studio di media superiore e laurea la percentuale di percettori è del 10,5% e 10,8%. Il comodato raggiunge le percentuali più elevate nelle famiglie di soli stranieri (17,5%) e in quelle con stranieri (14,9%). Osservando la situazione economica si rileva invece che nei nuclei con redditi più bassi (il primo quintile), si raggiunge la percentuale più elevata (12,2%), che va a scendere con il miglioramento delle finanze. L’ipotesi non è stata verificata sotto il profilo finanziario ma trattandosi del 9,6% del totale delle famiglie che vivono in un’abitazione a titolo gratuito, l’incidenza della misura non dovrebbe essere particolarmente rilevante e potrebbe finanziarsi, almeno in parte, con i 91 milioni di euro versati dai contribuenti che possiedono una prima casa di pregio (categoria A1, A8 e A9), esclusi all’ultimo minuto dall’esenzione. Attualmente, il comodato gratuito dà titolo a non pagare la Tasi solo agli enti non profit che cedono un immobile o una sua porzione a un altro ente non profit, secondo quanto previsto da una risoluzione delle Finanze.

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